Comuni e province contro la realizzazione del parco eolico del Giarolo

VARZI Si concluderà mercoledì 15 gennaio, la consultazione pubblica dedicata alle modifiche del progetto eolico “monte Giarolo” che prevede la creazione un impianto eolico con venti aerogeneratori per una potenza di circa 124Mw sui crinali appenninici tra l’alta valle Staffora e le valli piemontesi Curone e Borbera.

Su questo progetto hanno già dato il proprio parere contrario tutti i sindaci dei comuni interessati oltre al presidente della Comunità montana dell’Oltrepo, Giovanni Palli.

Entro mercoledì dunque amministrazioni, associazioni e cittadini possono inviare ancora al Ministero pareri e osservazioni, dopo quelle già presentate l’estate scorsa da quasi 400 soggetti pubblici e privati. Il comitato per il territorio delle 4 province, alla testa di un fronte del no che riunisce praticamente tutti i comuni coinvolti, le province di Pavia e Alessandria e gli assessori regionali intervenuti a San Sebastiano Curone poche settimane fa, ha diffuso un comunicato in cui si sostiene che le modifiche apportate dalla società proponente cambiano poco o nulla la sostanza del progetto e la sua sostenibilità.

“La riduzione da venti a dodici torri richiesta dal sito che gestisce il sito Natura 2000 tra i monti Ebro e Chiappo sarebbe stata rigettata dalla società – sottolinea in una nota il comitato – mentre la sottostazione elettrica dovrebbe sorgere “in un’area che il piano regolatore del Comune di Albera Ligure classifica tra quelle non idonee a nuovi insediamenti perché “dissestate, in frana, potenzialmente dissestabili”. Il comitato nella nota sottolinea inoltre che “La riduzione della larghezza della strada di cantiere da 23 chilometri, per buona parte in territorio pavese, da 7 a 4 metri, secondo i tecnici del comitato, non garantirebbe la sicurezza dei trasporti. Da ultimo, viene sottolineato come i 3 o 4 anni di cantiere potrebbero compromettere il regolare funzionamento dei servizi essenziali come sanità, trasporti e istruzione”.

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