BRONI – Sabato 26 ottobre alle 21 sul palco del teatro Carbonetti di Broni andrà in scena “La storia di Francesco”. L’evento è organizzato dall’Associazione “Amici del teatro Carbonetti”, con il patrocinio del comune di Broni ed il sostegno fondamentale della Fondazione della Comunità della provincia di Pavia.
«Si tratta – spiega il presidente degli “Amici” Marco Rezzani – della consueta serata che l’associazione offre ai propri tesserati. Per chi non è ancora tesserato e volesse assistere allo spettacolo è sufficiente che si tesseri ed avrà diritto ad essere presente. Il tesseramento per la stagione 2024 – 2025 sta andando molto bene e questo ci riempie di gioia perché è segno di un attaccamento tutto particolare al teatro e al suo progetto culturale. Senza tralasciare la grande soddisfazione per la campagna abbonamenti e la vendita dei biglietti per la nuova stagione”.
“Per quest’anno abbiamo scelto uno spettacolo molto bello dedicato al santo di Assisi. – Continua Rezzani – Si tratta tra l’altro di un progetto speciale del Ministero della Cultura. Desideriamo dedicare la serata a Giuseppe Gallopin e Wilma Dagradi, due persone che della bellezza della vita sono state autentici testimoni. L’evento si inserisce in un momento fortemente significativo per la spiritualità francescana segnata da una serie di “ottavi centenari”: lo scorso anno l’approvazione della Regola, quest’anno il dono delle Stimmate, nel 2025 la composizione del Cantico delle Creature e nel 2026 la morte del Santo. Non sarà solo uno spettacolo teatrale, ma una lezione di vita, un messaggio di bene rivolto a tutti, credenti e non».
Lo spettacolo è tratto dal romanzo La sapienza di un povero di Eloi Leclerc, per la regia di Pino Quartullo, noto regista, attore e sceneggiatore italiano. Sul palco Francesco Tortorella nei panni di san Francesco, Roberto Fazioli in quelli di frate Tancredi, Francesco Trasatti di frate Pietro, Massimiliano Viola di frate Leone, Giorgio Melone di frate Pacifico, Simone Sabìa di frate Rufino e Rachele Sarti di santa Chiara.
La pièce teatrale, prodotta da “La Città degli artisti – Margherita Romaniello”, racconta l’ultimo periodo della vita di Francesco, quando il Santo entra in crisi e si rifugia in un eremo. Cerca di ritrovare il suo rapporto con Dio, lotta con sé stesso, cerca di allontanarsi dai nuovi sentimenti che animano la sua comunità. Predica e impone l’essenziale.
Per la prima volta Francesco mette in dubbio la sua fede, mentre incentiva quella degli altri. Chiara decide di raggiungerlo per unirsi a lui e aiutarlo. Allo spettatore arriverà l’universalità del suo messaggio d’amore. I valori promossi da San Francesco, come la fraternità, la pace e la giustizia, sono universali e possono risuonare come attuali lezioni di vita.
«Nella costruzione dello spettacolo – spiega Pino Quartullo – caratterizzato da una grande partecipazione emotiva, ho avuto la più ampia collaborazione da parte dei Frati Minori: propongo un Francesco diverso, inquieto, tormentato, che affronta in modo coraggioso la propria crisi e si ritira in un romitaggio per essere maggiormente vicino a Dio, ma sia Chiara che i suoi compagni lo implorano di tornare, perché hanno bisogno di lui».
Si può prenotare e – per chi non l’avesse ancora fatto – tesserarsi all’associazione (10 euro gli adulti e 5 euro gli under 18) recandosi presso la biglietteria del teatro Carbonetti il mercoledì e il venerdì dalle 17 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 12.