Nasce a Cegni la prima Comunità energetica da fonti rinnovabili della Valle Staffora

SANTA MARGHERITA DI STAFFORA Nasce la prima Comunità energetica da fonti rinnovabili in Valle Staffora. La Cer, come viene comunemente chiamata, troverà spazio in un centro aziendale di Cegni, frazione di Santa Margherita di Staffora che fino al 2009 funzionava già come impianto termoelettrico che produceva energia bruciando il cippato.

Dal 1989 funzionò a pieno regime fino al 2009 quando l’impianto venne dismesso. Ma di fatto la centralina elettrica era ancora in ottime condizioni e per questo si è deciso di dare una seconda vita con l’istallazione di pannelli fotovolatici che saranno istallati, entro novembre, sui tetti dell’ex centrale che inizialmente sarà in grado di produrre qualcosa come 200 kilowatt di energia ma in futuro, se le richieste dovessero salire, potrà raggiungere i 400 Kw.

L’impianto collegato alla cabina elettrica di Varzi è in grado di dare energia non solo a Cegni, da dove è partita l’iniziativa, ma a tutta la fascia appenninica fin verso Bagnaria.

“Ad oggi hanno già aderito alla Comunità energetica una sessantina di persone – sottolinea Giancarlo Zanocco presidente di Contagri Cegni Coop Srl -. Insieme a MetaItalia Spa abbiamo promosso la costituzione della prima Comunità energetica locale sfruttando le favorevoli condizioni tecniche presenti nel centro aziendale di Cegni, corrispondente all’esistente collegamento alla rete elettrica di media tensione, già correlato al dismesso impianto termoelettrico, e alle possibilità di istallare impianti fotovoltaici sulle ampie coperture dei tre fabbricati aziendali”.

“Chiunque – prosegue Zanocco che è anche presidente dell’associazione degli Oriundi di Cegni che ogni anno organizza il tradizionale Carnevale Bianco – può partecipare alla comunità che permetterà agli associati di beneficiare per vent’anni di vantaggi economici e prezzi vantaggiosi. La Cer denominata Staffora 1 è aperta a tutti i cittadini, aziende ed enti locali del territorio e punta a sfruttare energia rinnovabile ottimizzando le superfici disponibili e come, nel nostro caso, dando una seconda vita ad una centrale che già in passato produceva energia”.

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