“Scuole sicure”: sarà realizzata l’attività di presidio con Auser e Anteas presso le scuole Leonardo Da Vinci e San Vittore


A Voghera tornano a scuola anche i dinamici “nonni” delle associazioni Auser e Anteas. Il Comune di Voghera ha annunciato la continuazione e il potenziamento del progetto “Scuole sicure” per l’anno scolastico 2024-2025, un’iniziativa che non solo mira a garantire la sicurezza degli alunni all’entrata e all’uscita ma che promuove anche un prezioso dialogo tra generazioni. Grazie alla collaborazione dei volontari delle associazioni coinvolte, formate principalmente da anziani, il progetto favorisce l’incontro e lo scambio tra fasce di popolazione di età diverse, creando un’importante opportunità di crescita reciproca e di comunità.

“Durante lo scorso anno scolastico, il servizio non solo ha rappresentato un supporto fondamentale al lavoro della Polizia Locale, ma ha anche rafforzato il tessuto sociale della nostra città”, spiega William Tura, assessore alla Polizia Locale. “La presenza dei volontari delle associazioni Auser e Anteas all’ingresso delle scuole Leonardo da Vinci, San Vittore e prossimamente presso l’Istituto Provenzal, non si limita a garantire la sicurezza. È anche un modo per creare un ponte tra le generazioni, permettendo ai giovani d’interagire con persone di maggiore esperienza e saggezza.”

Il Sindaco di Voghera, Paola Garlaschelli, ha sottolineato l’importanza di questo scambio transgenerazionale: “I nostri volontari non solo proteggono i nostri bambini e ragazzi, ma diventano figure di riferimento, offrendo un esempio di impegno civico e di partecipazione attiva alla vita comunitaria. Questo dialogo è fondamentale per costruire una comunità più coesa e solidale, in cui il rispetto reciproco e la collaborazione siano alla base della convivenza”.

L’iniziativa, quindi, non si limita a un semplice presidio di sicurezza, ma diventa un progetto educativo a tutto tondo, in cui la tutela degli studenti s’intreccia con la promozione di valori quali il rispetto, la solidarietà e l’inclusione sociale. Attraverso il contatto quotidiano con i volontari, i giovani possono imparare dall’impegno degli anziani, mentre questi ultimi trovano nel rapporto con i più giovani uno stimolo e un motivo di coinvolgimento attivo, alimentando un circolo virtuoso di apprendimento e sostegno reciproco.

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