VOGHERA Via ai lavori della facciata, il lato est, del castello Visconteo di Voghera. Le opere riguarderanno le parti esterne della facciata, la torre centrale, quella di fatto che permette l’ingresso al castello e il tetto per evitare altre infiltrazioni. Le opere, per una spesa superiore ai 300mila euro, sono completamente a carico della Soprintendenza, essendo il castello di proprietà del Demanio. L’obiettivo è evitare nuove infiltrazioni che possano danneggiare gli interni e tra questi gli affreschi attribuiti al Bramantino. Ma si prevede anche l’eliminazione delle parti in legno che erano state sistemate attorno alle finestre negli anni in cui il castello era stato trasformato in carcere, cioè tra gli inizia del 1900 e fino al 1986.
Oggi questa parte è ancora chiusa e interdetta al pubblico e con le opere che saranno eseguite in questi mesi gran parte della struttura tornerà agi antichi splendori. Ne è convinto anche l’assessore ai lavori pubblici del comune di Voghera Giancarlo Gabba che sottolinea: “Come comune abbiamo semplicemente dato parere favorevole alla richiesta che ci è prevenuta dalla Soprintendenza. Di fatto si prevede di eliminare le parti ammalorate e di togliere il legno che era stato sistemato attorno alle finestre e che nulla centra con la struttura originale. Legno – spiega ancora Gabba – che tra l’altro risulta deteriorato dal tempo e rovinato dal guano lasciato dai piccioni. Non appena le opere saranno completate questa parte del castello, che non era ancora stata ristrutturata, diventerà un fiore all’occhiello per la città”.
Preoccupano, in particolare, le infiltrazioni d’acqua che non riguarderebbero solo le coperture, ma anche l’umidità che sale dal basso legata alla presenza della falda freatica. Un fattore che, secondo voci raccolte, potrebbe rappresentare anche una potenziale minaccia per i preziosi affreschi ritrovati durante l’intervento di restauro terminato nel 2010. Il Castello di Voghera è una fortezza realizzata nel X secolo dalla tribù dei Berengari. La sua funzione, nel corso dell’alto medioevo, fu quella di difendere la popolazione dalle ripetute scorribande barbariche. Se una parte oggi è accessibile e durante l’anno vengono anche organizzati eventi e manifestazione dall’altra, cioè quella presa ora in considerazione dagli interventi programmati dalla Soprintendenza, necessita ancora di opere che possano garantire la fruizione.