VARZI Domenica 12 maggio sono partiti da Varzi 7 camminatori non vedenti accompagnati da 9 amici per la gran parte soci del CAI. Il gruppo ha percorso la via del Sale da Varzi a Sori (viaggio durato tre giorni) con l’obiettivo di vivere assieme l’esperienza di questo trekking ma anche di esplorare nuove possibilità che possano agevolare i non vedenti nella percezione e conoscenza dell’ambiente che attraversano.
“Per questo motivo quest’anno abbiamo chiamato il trekking ” In cammino con altri occhi” e a Capanne di Cosala, dove siamo arrivati, abbiamo incontrato un amico ornitologo Giovanni Boano, che ha camminato con noi per aiutarci a riconoscere i versi degli uccelli uditi lungo il percorso. – Racconta Paola Favero – Questo ha dato modo ai nostri amici non vedenti di poter riconoscere i diversi ambienti non con la vista ma grazie all’udito, abbinando i diversi uccelli ai differenti habitat: è stata un’esperienza pilota in Italia che speriamo apra la strada ad altre attività simili”.
“A parte questo particolare aspetto camminare assieme da modo di scoprire nuovi paesaggi, incontrare persone, e attraversare ambienti scoprendo le diverse capacità e sensibilità di ognuno. – Continua Paola Favero – La prima tappa sui crinali appenninici delle Quattro Province è stata lunga ma sicuramente appagante, e la sosta ristoratrice al rifugio Monte Chiappo è stata anche momento di incontro con i gestori davvero disponibili. – Sottolinea Paola Favero – Questo è il terzo anno che vede il gruppo in cammino. Prima sulla Traselbana. Poi sulle Marmarole nelle Dolomiti e quest’anno sulla Via del Sale dove lungo il cammino abbiamo incontrato altri amici e abbiamo vissuto altre sorprese”.
Del gruppo fanno parte 7 camminatori non vedenti provenienti da Catania, Ancona, Mestre, Torino, Brescia. Gli accompagnatori sono veneti, bresciani e piemontesi. Questo viaggio all’insegna dell’inclusione è un segno di amicizia e solidarietà ma anche gioia ed allegria in tempi spesso troppo segnati da differenza e divisioni. “Uniti nell’amore della natura e nel rispetto delle persone, ognuna con le sue peculiarità spesso nascoste ma che fanno stare bene e crescere”.