VOGHERA – I nuovi trattamenti per diminuire lo scompenso cardiaco, utilizzati dall’equipe dell’ospedale di Voghera, sono stati un successo. E i risultati sull’efficacia di queste nuove tecnologie sono stati presentati all’84° Congresso Nazionale di Cardiologia a Roma. Per diminuire gli scompensi su una decina di pazienti è stato posizionato un apparecchio intracardiaco, denominato Carillon, in una vena del cuore. Se nel mondo sono già stati effettuati circa 1500 interventi di questo genere, in Italia se ne contano solo 100 ad oggi. Di cui dieci a Voghera. Le operazioni erano state eseguite a dicembre di un anno fa con due nuove procedure, affrontate per la prima volta negli ospedali della provincia di Pavia.
Si tratta di un impianto di un apparecchio intracardiaco denominato Carillon, di produzione americana. A subire questo intervento inizialmente sono stati due pazienti rispettivamente di 70 e 78 anni entrambi residenti in Oltrepo e con problemi cardiaci. La cardiologia di Voghera diretta dal dottor Pietro Broglia è molto cresciuta negli ultimi anni. Nel dicembre 2015 contava sul contributo di soli 6 cardiologi. Nel gennaio 2024 saranno 17. L’incremento del personale medico ha permesso di somministrare terapie innovative favorendo anche l’attività di ricerca.
“Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 – spiega il dottor Broglia – sono stati impiantati nuovi devices (Carillon e Ccm) a pazienti affetti da scompenso cardiaco a cura dei dottori Fabrizio Giofrè, Pietro Gaetano ed Alessio Damiano. I nuovi apparecchi utilizzati hanno permesso di migliorare la “performance” del cuore scompensato. Il carillon – spiega ancora il primario di cardiologia – è una sorta di anello che restringe la dimensione del cuore dilatato e riduce i rigurgiti valvolari patologici. La Ccm (modulazione della contrattilità cardiaca), è una stimolazione dei ventricoli del cuore che aumentando l’energia a disposizione delle cellule, migliora la contrazione dei ventricoli”.
Le dottoresse Michela Coccia e Tiziana Spezzano hanno seguito per circa un anno i pazienti sottoposti alle nuove terapie documentando un notevole miglioramento clinico ed inviando i risultati al comitato dei Cardiologi che seleziona i lavori di ricerca più interessanti. Le relazioni sono state presentate dai dottori Michela Coccia e Riccardo Osti nelle sale dell’Hotel Hilton di Roma suscitando un notevole interesse tra i cardiologi presenti. “I nostri risultati – conclude Broglia – oltre a dare un importante beneficio ai nostri pazienti, danno la possibilità ai giovani cardiologi di intraprendere nuove attività di ricerca su nuovi presidi terapeutici”.