Ecco ‘Bralloro’ il pandoro del Brallo. L’iniziativa nasce da un’idea del “Panettiere Volante”

BRALLO DI PREGOLA Ecco ‘Bralloro’ il pandoro del Brallo. L’iniziativa nasce da un’idea del ‘Panettiere Volante’ del Brallo, Fabio Vergagni che dopo essersi cimentato per qualche anno nella produzione di panettoni artigianali, a novembre ha deciso di provare a sfornare, nel suo laboratorio di via del Pozzo, il pandoro. Ma che nome dare allo storico prodotto veronese? Fabio Vergagni ci ha pensato un attimo e poi è partita l’idea: ‘Bralloro’ in modo tale da identificare la zona di produzione, il Passo del Brallo a 950 metri di altitudine. Non solo il prodotto ha subito raccolto il riscontro favorevole dei palati più fini, ma ha strappato gli applausi anche dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Piergiacomo Gualdana.

“Non possiamo che essere felice e applaudire alla nuova iniziativa di Fabio – sottolinea il sindaco -. Anche perchè questa è un’attività storica iniziata dal papà Franco e portata avanti ora dai figli. Siamo contenti di ‘Bralloro’ un prodotto legato al territorio e che porta in giro il nome del nostro comune. Voglio riconoscere a Fabio la sua missione quasi sociale, di cui gli siamo particolarmente grati, perchè con il suo lavoro di consegnare pane ma anche altri prodotti su tutto il territorio comunale e anche fuori dal confine, permette di mantenere vive anche quelle piccole frazioni dove da anni non esiste più un un negozio”.

Nel suo laboratorio Fabio Vergagni produce pandori semplici ma anche quelli con pistacchio, cioccolato fondente, al latte e cioccolato bianco. Com’è nata l’idea di Bralloro? “Il nome nasce da una selezione on line di possibili nomi che potevamo dare al pandoro – dice Vergagni – con libero accesso a tutti i nostri clienti. Sono usciti tantissimi nomi ma alla fine il più gettonato è stato proprio ‘Bralloro, il nostro pandoro’ che fa anche rima e abbiamo dato ascolto alla nostra clientela”. Vergagni spiega ancora: “Il pandoro è davvero un prodotto difficile da fare ma sotto la guida del maestro Toni Losito (pastry chef vincitore del premio stampa e finalista alla Coppa del Mondo del Panettone) e adattando la ricetta che faceva mio padre anche anni e anni fa abbiamo realizzato il pandoro in due versioni: nella forma classica e l’altro ‘Nadalin’ che è quello storico più basso

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