BRONI Terre d’Oltrepò, attenta al rilancio del territorio e alla valorizzazione storica, agricola ed economica delle sue tradizioni vitivinicole, ha supportato con entusiasmo l’intero progetto Campagnola che è finalizzato al ripristino dell’antico vigneto, di proprietà dell’azienda agricola Terrabusi Alberto, nonché all’avvio della selezione genetica dei vitigni tradizionali dell’Oltrepò Pavese, con il prezioso contributo dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza.
La peculiarità del fondo agricolo risiede nel fatto che sono stati individuati al suo interno ceppi storici, con età presumibilmente superiore ad 80 anni, di alcune delle più importanti varietà locali per la produzione di vini rossi tradizionali dell’Oltrepò Pavese: Croatina, Barbera e Uva Rara.
Altro grande valore aggiunto è dato dalla forma di allevamento tipo “Maggiorino” dei filari che compongono il vigneto: di antica concezione, prevede una linea centrale di due file di piante ravvicinate, abbinate ad un sistema di palificazione, che sviluppano la propria vegetazione in cordoni o capi a frutto ortogonali alle stesse e che poggiano su pali obliqui a divergere rispetto ai filari.
Il progetto abbraccia due intenti di valore: il recupero di un vigneto storico a tutela di un patrimonio agricolo antico che dobbiamo preservare, e il lavoro di ricerca e sviluppo che si concretizza attraverso la replicazione del materiale genetico, al fine di conservare la biodiversità del fondo, raccogliendo e salvando il genotipo dei vecchi ceppi che diversamente andrebbe perso. Si avviano così i primi passi fondamentali che porteranno alla produzione di nuovo materiale di moltiplicazione e nuovi cloni registrati.
A partire da questo anno, il vigneto è stato inserito nel Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, potendo così avvalorare la produzione di Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese con la menzione “Vigna Campagnola”.