ROMAGNESE Domenica 21 maggio si terrà l’inaugurazione del Giardino alpino di Pietra Corva.

Il sito riapre dopo che nel 2022 è rimasto chiuso al pubblico per permettere l’esecuzione di alcuni lavori strutturali e di miglioria legati all’esperienza da vivere nel parco grazie ad un contributo di 150mila euro ottenuto da Regione Lombardia ed eseguito per tramite della Comunità Montana, che ha permesso di effettuare lavori sulla foresteria e di installazione di teche, tablet e pannelli informativi. Il Giardino alpino è gestito direttamente dalla Provincia in convenzione con la Comunità montana e il comune di Romagnese.

L’inaugurazione, prevista a partire dalle 10,30, vedrà la presenza del presidente della Provincia e della Comunità montana Giovanni Palli e del sindaco di Romagnese Manuel Achille. Le aperture del sito saranno di volta in volta comunicate dalla Provincia con l’aggiornamento costante del calendario.

“Ringrazio la Provincia per il profuso impegno nella riapertura del sito – sottolinea il sindaco -, che rappresenta un punto strategico fondamentale per il nostro turismo verde Sappiamo quanto è stata dura in questi anni affrontare un area che per molti anni ha tenuto celati enormi problemi dal punto di vista strutturale e sul quale la nostra amministrazione fin da subito si è mostrata disponibile a collaborare con serietà e con ogni mezzo disponibile. Siamo consci che ci siano ancora cose da fare, ma intanto si mette a disposizione dei visitatori un’esperienza nuova per vivere il nostro parco”.

La mancanza di personale in passato ha infatti rischiato di far chiudere le porte a questo polmone verde didattico.

Giovanni Palli dal canto suo spiega: “Il Giardino riapre al pubblico in una data che non è casuale, ma corrisponde all’anniversario della nascita della Rete Natura 2000, la rete ecologica europea di aree protette creata dalla “Direttiva Habitat” nel 1992: da ormai quattro anni, infatti, l’area del Giardino rientra nel Sito di Importanza comunitaria “Sassi Neri-Pietra Corva”.

Un momento straordinario che, dopo anni di chiusura a causa dell’emergenza pandemica e di un importante azione di rifunzionalizzazione proietta il giardino in una nuova fase, sia dal punto di vista strutturale, sia dal punto di vista ecologico”.