CASTELLETTO DI BRANDUZZO – Un paese diviso in due, al pari della vecchia Berlino durante la Guerra Fredda, con la ferrovia Milano-Genova al posto del vecchio “Muro”. Dallo scorso mese di dicembre il passaggio a livello di Castelletto con le vecchie sbarre semi-automatiche, sito in località Case Nuove, è stato sostituito dal nuovo P/L gestito a “tratta” dall’A.C.C.M. (apparato centrale computerizzato multifunzione) pavese, e da allora la vita per gli automobilisti che transitano sulla S.P. 95, che collega Castelletto con Bastida Pancarana, è diventata un vero e proprio inferno. Le sbarre stanno giù delle mezz’ore abbondanti, bloccano il traffico, tagliano in due il comune oltrepadano di un migliaio di abitanti e, come se non bastasse, causano notevoli ritardi pure agli autobus della linea Pavia-Voghera gestita da Autoguidovie.
“Questa mattina sono rimasto fermo alle sbarre 28 minuti contati, da Castelletto in direzione di Case Nuove – racconta Mattia Camerini, agricoltore castellettese che per lavoro è costretto a spostarsi sempre avanti e indietro con trattori e mezzi agricoli – Poi, in direzione opposta, sono stato fermo alle sbarre altri 17 minuti. Un’ora di tempo buttata letteralmente via. Dietro di me c’era un pullman di linea, che è ripartito con 20 minuti di ritardo. Un’altra volta, invece, un altro ne aveva accumulato almeno mezz’ora”.
La ferrovia Milano-Genova negli ultimi anni ha acquistato una notevole importanza. Attualmente, oltre ai tantissimi treni “pendolari”, vi circolano giornalmente livree di ogni categoria, dal Frecciarossa Genova-Venezia, al Frecciabianca Milano-Roma (via Genova), all’”Italo” gestito da NTV, a treni eurocity per Zurigo e Vienna, e a numerosi intercity per Liguria e Toscana. Un traffico notevole, che si aggiunge a quello non meno significativo dei convogli merci. E nel 2024, con l’apertura della linea ad alta capacità del “Terzo Valico”, tutto questo potrebbe addirittura raddoppiare.
Non sono solo gli automobilisti e i lavoratori ad essere arrabbiati, perché le lunghe attese del P/L in questione danneggiano anche i titolari di attività commerciali. Maria Fiori, che gestisce da anni il bar “Mary Flowers” in centro paese, si sfoga così: “Alle dieci di questa mattina non avevo ancora venduto un chilo di pane. Da mesi non lavoro più come prima, non c’è nulla da fare. Se il passaggio a livello resta chiuso per delle mezz’ore, io resto senza clienti. Molti, ormai, fanno altri giri e si fermano in altri paesi limitrofi. Le persone, quando riescono a passare dal mio locale, si sfogano e vorrebbero delle risposte, che nessuno riesce a darci. Quelli che vivono in campagna non riescono più a raggiungere il centro di Castelletto, neanche per venire a fare una semplice ricarica telefonica. Se dovesse capitare una situazione di emergenza, tipo un’ambulanza, che cosa succederebbe? Qualcuno sta pensando a una raccolta firme, per creare un comitato”.
La necessità di installare nuove sbarre con tempi d’attesa più lunghi è stata la conseguenza dell’entrata in funzione del nuovo A.C.C.M. nella stazione di Pavia che, fra altri sviluppi, avrebbe dovuto in teoria gestire in maniera più efficiente e funzionale il traffico di treni passeggeri e merci sulla linea. Tuttavia, la vera “colpa” del problema castellettese risiede nel mancato completamento del sottopassaggio che doveva sostituire l’ultimo passaggio a livello rimasto sull’intera Milano-Genova. I lavori erano iniziati nel gennaio 2020 e sarebbero dovuti finire a gennaio 2022, ovvero più di un anno fa. Un progetto nato male, e poi sviluppatosi ancora peggio, che è affondato nel sottosuolo castellettese ricco di falde acquifere, le quali hanno causato parecchi problemi e rallentato enormemente i lavori.
Nonostante le continue rassicurazioni che le Ferrovie dello Stato nel corso dei mesi (e degli anni) hanno dato a questo giornale circa la ripresa e l’avanzamento dell’opera (cfr. articolo del 17 gennaio 2022, cfr. articolo del 30 marzo 2022, cfr. articolo del 12 ottobre 2019), l’immobilità del cantiere della “Railway Enterprise S.r.l.” è lì da vedere. Anzi, nei bar di Castelletto qualcuno mormora che le F.S. si sarebbero addirittura arrese all’impresa di realizzare un sottovia e che gli operai se ne sarebbero andati. Dopo continui slittamenti, il sottopassaggio doveva essere pronto per lo scorso inverno ma, onestamente, dando un’occhiata superficiale a quello che sembra un cantiere semi-abbandonato, si può ipotizzare che difficilmente potrà essere consegnato nei prossimi mesi di questo 2023… E intanto, il paese di Castelletto resta diviso in due.