PONTE NIZZA Temperature in picchiata e agricoltura in ginocchio. Sono soprattutto le piante di ciliegie, pesche, albicocche e susine a fare i conti con le gelate mattutine che ormai da una settimana stanno mettendo in serio pericolo i raccolti.
Ad un marzo con temperature anomale e nettamente al di sopra delle medie che aveva fatto fiorire precocemente gli alberi da frutto, ha fatto seguito un fine marzo ed un inizio di aprile da far rabbrividire gli agricoltori della Valle Staffora.
Oltre al danno la beffa: in considerazione che ormai da diverse stagioni le gelate mettono a rischio i raccolti, la maggior parte delle compagnie assicuratrici hanno di fatto eliminato la possibilità di assicurare i frutteti dai rischi gelate.
Quindi se diversi agricoltori non avranno alcun introito dal mancato raccolto non potranno neppure far conto su un possibile risarcimento.
“Il freddo di questi giorni ha colpito soprattutto la fascia a ridosso dei torrenti Staffora e Nizza – sottolinea Aldo Agosti dell’azienda agricola ‘Valle Nizza’ posta in località Moglie di Ponte Nizza – ma anche nella fascia collinare dove si trovano i miei frutteti il freddo comincia a farsi sentire. Ciliegie, albicocche e susine hanno già numerosi frutti bruciati dal gelo”. Si parla dell’utilizzo degli impianti salva frutta dalla brina.
“Gli avevamo utilizzati anni fa ma purtroppo se non sono automatizzati rischiano di peggiorare la situazione – sottolinea Agosti – perchè poi quegli impianti di irrigazione di fatto rischiano di creare del ghiaccio sulle piante”. Anche Simone Rolandi dell’azienda agricola ‘La valle della frutta’ lamenta i danni per il gelo.
“Soprattutto le piantagioni poste a ridosso del torrente Nizza presentano già numerosi fiori bruciati il che significa zero raccolto. E’ presto per fare la conta dei danni: vedremo nelle prossime settimane come sarà la situazione”.
Gli fa eco Fabrizio Lanzarotti presidente del consorzio frutta Valle Staffora di Ponte Nizza che spiega: “La gelata della scorsa notte ha compromesso in parte anche il raccolto delle pere che proprio a causa del caldo di qualche settimana fa stavano già fiorendo. La situazione purtroppo è molto delicata ma ad oggi non riusciamo a fare un conteggio sui danni. Di certo una parte del raccolto è stata bruciata dal freddo. Come se non bastasse non potremo neppure chiedere i danni all’assicurazione perchè la maggior parte delle compagnie, dopo che per diversi anni si erano verificate gelate, non permettono più di assicurare i frutteti”