VOGHERA Recuperare le aree dismesse a ridosso della ferrovia e della stazione di Voghera con l’obiettivo di dare la possibilità di espansione della città. Un valore aggiunto che, attraverso nuove infrastrutture, potrà collegare il centro cittadino con la periferia.
Aree che in questo momento non hanno un valore di mercato ma che, attraverso delle variazioni urbanistiche ed un recupero studiato a tavolino, sono in grado di dare nuove risorse a Voghera.
E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato tra il comune di Voghera e il settore sistemi urbani delle Ferrovie dello Stato. Il protocollo è stato siglato ieri mattina nella sala della Battaglia di Palazzo Gounela.
Alla presenza della sindaca Paola Garlaschelli, dell’assessore regionale Elena Lucchini, dell’assessore all’urbanistica del comune di Voghera William Tura, di Umberto Lebruto amministratore delegato di Fs per i sistemi urbani, Giuseppe Savoia direttore valorizzazione e sviluppo immobiliare Fs e Marianna Beltrani responsabile area Lombardia Fs. Il progetto di recupero che dovrà andare di pari passo con le varianti urbanistiche che dovrà effettuare il comune, prevede un tempo di realizzazione variabile tra i due e cinque anni.
L’accordo prevede l’insediamento nelle aree dismesse, corrispondenti alla vecchia squadra rialzo e alla vecchia rimessa locomotive e in parte dell’ex scalo merci, di funzioni strategiche per la città, sfruttando le potenzialità legate alla dimensione degli scali stessi. Il protocollo inoltre prevede una valutazione sulla compatibilità delle funzioni dedicate alla vita urbana, con grande attenzione rivolta alla riduzione dei consumi energetici e alle soluzioni di green energy, oltre al miglioramento delle condizioni di sicurezza del contesto urbano circostante.
Per quanto riguarda la mobilità, si punterà su un modello che privilegi gli spostamenti pedonali e in bicicletta in chiave di sostenibilità ambientale. Tra gli obiettivi anche il sostegno a iniziative di miglioramento dell’accessibilità della stazione in un’ottica di intermodalità e a iniziative volte alla valorizzazione del fabbricato viaggiatori.
“Complessivamente si andrà a recuperare un’area di circa 25 ettari – ha spiegato l’Ad Umberto Lebruto – andando a rigenerare immobili ormai abbandonati. Da parte nostra faremo una serie di proposte al comune che in piena sintonia dovrà avallare o modificare quello che andremo a proporre. Andremo a restituire alla città una parte di ferrovia ormai inutilizzata e che avrà nuova vitalità”.
Comune, ferrovie e alla fine privati saranno in grado di rivitalizzare un’area dismessa ed abbandonata il tutto anche con l’aiuto dell’università di Pavia.