Frutticoltori in ginocchio a causa dei danni provocati dagli ungulati

PONTE NIZZA “Chiediamo più attenzione da parte della Regione Lombardia sui problemi legati alla frutticoltura. Non è possibile che a fronte di incentivi a favore di recinzioni che hanno il compito di tenere lontano dalle piante, caprioli e cinghiali ci vengano negati i fondi in caso di mancato raccolto per le avversità meteorologiche”. A chiederlo a gran voce sono Fabrizio Lanzarotti il presidente del Consorzio frutta Valle Staffora che ha la sede a Ponte Nizza e Aldo Agosti uno dei maggiori produttori di frutta della fascia a cavallo tra Ponte Nizza e Val di Nizza.

La richiesta arriva dopo che alcune nuove piantagioni sono state letteralmente devastate dai caprioli che incidendo con le zampe contro le piante ne pregiudicano lo sviluppo. Dall’altra sono i cinghiali che scavando attorno ai fusti di fatto fanno morire le giovani piante. Un problema che si presenta ormai da diversi anni e che spesso scoraggia gli agricoltori stessi a fare nuovi investimenti perchè il 50% delle piante viene poi martoriato dagli ungulati.

“Purtroppo da diversi anni a questa parte – sottolineano Lanzarotti e Agosti dobbiamo fare i conti con la massiccia presenza di cinghiali e caprioli che arrecano gravi danni alla frutticoltura. Il problema che insorge in questo momento deriva dal fatto che per cercare di limitare i danni abbiamo bisogno di fondi per la posa attorno alle aree coltivate di reti che tengano lontano gli animali. Ma se facciamo questo tipo di investimento – spiegano i due agricoltori – in caso di gelate, siccità o grandinate, come purtroppo è accaduto in questi ultimi anni, ci verrebbero poi negati i fondi per far fronte al mancato raccolto. Per questo motivo chiediamo alla Regione che ci ascolti e metta a bilancio maggiori fondi per un settore che viceversa rischia di scomparire”.

Basta pensare che negli ultimi 10 anni il consorzio di frutticoltura di Ponte Nizza è passato da 40 a 15 soci. Gli agricoltori dell’alta collina dunque chiedono un intervento risolutivo volto a limitare i danni causati da questi ungulati che stanno mettendo a dura prova un settore sempre più a rischio.

Una delle zone più colpite da cinghiali e caprioli è quella che include i comuni di Ponte Nizza, Val di Nizza, Cecima e Bagnaria. In questa area i danni causati ai frutteti soprattutto dai caprioli ammontano a 10/15 mila euro all’anno.

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