BRONI – Via libera allo schema di bilancio di previsione per le annualità 2023-2025. Il documento, approvato dalla giunta municipale in vista del prossimo passaggio in aula consiliare, nei giorni scorsi aveva incassato il benestare dei delegati delle principali sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil) che, in particolare, hanno valutato positivamente il mantenimento degli importi per i capitoli di spesa legati al sociale e ai servizi alla popolazione.
Di circa 350mila euro l’avanzo di amministrazione presunto, segno che le politiche prudenziali adottate contestualmente all’incremento dei costi di fornitura e all’aumento della spesa sociale hanno dato i loro frutti. Ma è in particolare l’esiguità dell’indice di indebitamento, pari appena allo 0,6 percento, a certificare lo stato di salute della gestione economico-finanziaria dell’ente locale.
“Secondo la normativa – evidenzia il sindaco Antonio Riviezzi – questo parametro può arrivare fino al 10%. Il fatto di mantenerne il valore su percentuali molto contenute dimostra la solidità del bilancio comunale, nonostante il periodo tutt’altro che facile sotto il profilo delle uscite. Altro motivo di soddisfazione è la tempestività di pagamento delle fatture, che si mantiene al di sotto dei 14 giorni. Anche in questo caso, si tratta di un indicatore che testimonia l’efficienza della gestione di cassa”».
Lo schema varato dalla giunta prevede l’aggiornamento delle tariffe delle imposte municipali, che risultavano ferme dal 2007. È previsto un rincaro medio del 5%, di contro a un incremento dei costi generali, nei 16 anni trascorsi dall’ultimo ritocco delle aliquote, stimato dall’Istat tra il 18% e il 20%.
“Di fatto non ci era più possibile mantenere inalterate le imposte – dice in proposito Riviezzi – sia per l’aggravio dei costi sostenuti dall’ente, in particolare per ciò che concerne le forniture energetiche, sia per le regole di buona contabilità che impongono una revisione periodica delle tariffe. Tuttavia, abbiamo adottato una serie di accorgimenti per andare incontro ai cittadini, a partire dall’innalzamento della soglia di esenzione per l’addizionale comunale all’Irpef, portata da 12mila a 13 mila euro l’anno”.
Sopra tale soglia di reddito, verrà applicato un aumento progressivo dell’aliquota. Confermato poi il fondo da 20mila euro per le famiglie in difficoltà nel pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti. “Inoltre – aggiunge il sindaco – abbiamo voluto mantenere l’esenzione dalla Tari per tutti i nuovi esercizi commerciali e la riduzione del 50% in caso di subentro ad attività già esistenti. Allo stesso modo non sono state toccate le voci di spesa relative alla scuola, agli anziani e alle fasce più deboli della popolazione: una scelta che i sindacati hanno apprezzato, perché dà prova della sensibilità del Comune verso le più rilevanti questioni sociali. Le stesse sigle sindacali si sono complimentate per la disponibilità di alloggi popolari, che fa di Broni uno dei centri più virtuosi della zona sotto questo punto di vista”.
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