PAVIA Una firma per dire no al cibo sintetico e un accordo per valorizzare le eccellenze enogastronomiche locali.
Stamattina una delegazione di dieci chef ha sottoscritto la petizione “Stop al cibo sintetico” lanciata da Coldiretti anche in provincia di Pavia per promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia.
La firma è avvenuta sotto il dehor del ristorante “Locanda del Carmine”, a pochi passi dal Mercato di Campagna Amica di piazza del Carmine a Pavia.
“La firma di oggi avviene dopo quelle di tutti i parlamentari pavesi e di tante personalità e istituzioni – sottolinea Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Ad oggi solo in provincia di Pavia abbiamo superato le 3.500 firme raccolte, che si sommano alle 400 mila già ottenute in tutta Italia e a cui vanno aggiunte anche oltre 30 delibere già approvate da altrettanti Comuni sparsi su tutto il territorio pavese”.
Oltre che dai cuochi, la petizione di Coldiretti è stata sottoscritta anche dall’attore e conduttore televisivo Marco Columbro, ospite d’onore dell’evento organizzato questa mattina da Coldiretti Pavia.
“Con oggi avviamo anche una rinnovata collaborazione con le associazioni dei cuochi – spiega ancora il Presidente di Coldiretti Pavia – una sinergia volta anche a valorizzare le nostre produzioni agroalimentari locali, che si contraddistinguono per la loro genuinità e per una vera la sostenibilità, l’esatto opposto del cibo sintetico e delle sue bugie”.
La delegazione di chef che ha firmato la petizione di Coldiretti era guidata da Alberto Somaschini (Presidente dell’Unione Cuochi Regione Lombardia-Federazione Italiana Cuochi) e da Davide Aguzzi (Presidente dell’Associazione Cuochi Lomellina, Pavese e Oltrepò), presenti all’evento insieme a Riccardo Carnevali (Vice Presidente Associazione Cuochi Lomellina, Pavese e Oltrepò), Raffaele Soldati (ristorante Locanda del Carmine), Antonio Danise (ristorante Villa Necchi alla Portalupa), Luca Lombardi (ristorante 21040 Vigevano), Giuseppe Ruffini (Consigliere Associazione Cuochi Lomellina, Pavese e Oltrepò), Agostino D’Anna (docente dell’Alberghiero Cossa Pavia), Paolo Angelo Marchini (pizzeria “Al Trancio Pavia), Alex Agnelli e Giulio Mazzeo (ristorante Locanda del Carmine).
“La materia prima di qualità è la base per la riuscita di qualsiasi buona ricetta: il rapporto di fiducia cuoco-produttore è essenziale – sottolinea Alberto Somaschini, Presidente dell’Unione Cuochi Regione Lombardia-Federazione Italiana Cuochi – Lavorare con alimenti sintetici, per quanto testati, non può essere la soluzione alla ricerca della sostenibilità”.
“A scuola insegniamo ai ragazzi il rispetto della materia prima: la scelta dei prodotti migliori è alla base della cucina italiana – aggiunge Davide Aguzzi, Presidente dell’Associazione Cuochi Lomellina, Pavese e Oltrepò – Le multinazionali e la loro produzione sintetica degli alimenti non può e non deve essere presa in considerazione. Per questo appoggiamo l’iniziativa Coldiretti, sicuri che il cibo “in provetta” non possa essere il futuro”.
L’adesione dei cuochi pavesi alla petizione contro il cibo sintetico è avvenuta nel corso di un evento in cui protagoniste sono state le eccellenze enogastronomiche dei produttori agricoli di Coldiretti: dopo la firma, infatti, tutti i clienti del Mercato di Campagna Amica in piazza del Carmine hanno potuto degustare un risotto salsiccia e bonarda realizzato con il riso Carnaroli da Carnoli Pavese.
“I Mercati di Campagna Amica sono la migliore risposta contro la pericolosa deriva del cibo sintetico – sottolinea ancora Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Qui, infatti, i consumatori possono toccare con mano la genuinità e la reale sostenibilità delle produzioni agricole locali e a km zero, al contrario degli alimenti creati in laboratorio».
“Dalla carne prodotta in laboratorio al latte senza mucche fino al pesce senza mari, laghi e fiumi, dalle uova senza galline fino al miele senza api: presto – denuncia Coldiretti Pavia – tutti questi prodotti potrebbero inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi-tech”.
“Si tratta di una pericolosa deriva degli alimenti creati in laboratorio sostenuta da importanti campagne di marketing – spiega Antonio Tessari, Direttore di Coldiretti Pavia – che tendono a nascondere i colossali interessi speculativi in ballo per esaltare invece il falso mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento”.
“Noi continueremo a dare battaglia contro tutto questo – conclude il Direttore di Coldiretti Pavia – poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare: è una battaglia di civiltà. L’adesione dei cittadini alla nostra raccolta firme è straordinaria, così come della politica e delle istituzioni”.