VOGHERA Nei giorni scorsi, nel reparto di Endoscopia Digestiva dell’ospedale di Voghera, di cui è responsabile la dottoressa Costanza Alvisi, è stata introdotta un’esclusiva e straordinaria innovazione.
Per la prima volta, infatti, nel corso di una procedura endoscopica per patologia delle vie biliari è stato utilizzato con successo un duodenoscopio monouso (tubo flessibile dotato di una sorgente luminosa e di una piccola telecamera che viene introdotto dalla bocca).
Si tratta di una tecnologia di ultimissima generazione, che mette al riparo da eventuali rischi di infezione ospedaliera. Infatti la possibilità di utilizzo di un endoscopio “usa e getta”, esclude il delicato e meticoloso processo di sanificazione e di “riprocessamento”, necessari per gli strumenti pluriuso, prima di poterli riutilizzare su altri pazienti. Viene inoltre consentita, contestualmente, l’ottimizzazione dei tempi di organizzazione ed erogazione di attività, con risparmio di tempo/lavoro da parte dei professionisti sanitari.
La prima procedura con il duodenoscopio monouso è stata eseguita con successo in un paziente settico, affetto da infezione da microorganismi multi-resistenti, ricoverato presso la Medicina, dell’Ospedale di Voghera. L’utilizzo del duodenoscopio monouso evita il rischio di infezione durante la delicata procedura operativa sulle vie biliari (ERCP) e per tale motivo trova indicazione proprio per i pazienti ad alto rischio di infezione, immunocompromessi e/o critici per plurime comorbidità, o con rischio di trasmissione di infezioni da organismi multi-resistenti.
ll duodenoscopio monouso si pone quindi come alternativa agli strumenti riutilizzabili, eliminando qualsiasi esigenza di reprocessing, a maggior ragione dopo questo periodo di emergenza sanitaria, causata dal coronavirus. Le infezioni ospedaliere sono infatti un tema che l’emergenza Covid ha portato drammaticamente alla ribalta, acuendo quanto recentemente noto in Endoscopia Digestiva, circa l’uso di duodenoscopi.