VARZI – La caccia di contenimento e selezione dei cinghiali durante il 2022 ha dato risultati importanti soprattutto nell’ottica di evitare che la peste suina che si è diffusa in Piemonte potesse intaccare anche la collina e la montagna oltrepadana. Sono triplicati i capi abbattuti. Si è infatti passati dai circa 150 cinghiali abbattuti nel 2021 ai 500 di quest’anno. Di questi, 300 nella zona bassa dell’Oltrepo, la pianura per intenderci, la Lomellina e il pavese mentre 200 nella fascia collinare e montana della Valle Staffora che era considerata a massimo rischio in considerazione che nella vicina Val Curone a gennaio di quest’anno erano stati ritrovati capi contaminati dalla peste suina.
Undici erano i comuni considerati a rischio peste suina: Rocca Susella, Montesegale, Menconico, Val di Nizza, Bagnaria, Santa Margherita di Staffora, Ponte Nizza, Brallo di Pregola, Varzi, Godiasco e Cecima. In quest’area era stato vietato ogni tipo di attività. Fondamentale in questi mesi era stata anche l’installazione di una rete metallica lungo lo spartiacque tra Valle Staffora e Val Curone per evitare che i cinghiali infetti che erano stati ritrovati in territorio piemontese potessero sconfinare in quello oltrepadano. E’ proprio qui che vi è stata la maggior concentrazione di abbattimenti coordinati dalla Polizia provinciale e dall’Ambito territoriale caccia (Atc) 5 di Varzi.
“C’è stato un lavoro di squadra notevole – spiega il comandante della polizia provinciale Mauro Maccarini – coordinato da regione e Provincia che ha permesso di effettuare una selezione importante di cinghiali evitando in questo modo che la peste suina potesse raggiungere anche il nostro territorio. Abbiamo lavorato ininterrottamente – continua Maccarini – e possiamo essere soddisfatti del lavoro svolto. Ora grazie anche alla possibilità di cacciare nelle ore serali e notturne potremo contenere maggiormente il numero di cinghiali presenti in Provincia”.
Tirano un sospiro di sollievo e si dicono soddisfatti anche i cacciatori appartenenti all’Ambito territoriale caccia numero 5 di Varzi che temevano che per questa stagione non ci sarebbe stata la possibilità di svolgere l’attività venatoria. Ma i dati confortanti arrivati sul tavolo della Regione che hanno dimostrato come la peste suina non abbia intaccato il territorio collinare e montano dell’Oltrepo hanno permesso a ottobre di fare un passo indietro e di revocare l’ordinanza di restrizione garantendo così l’attività ventoria anche in Valle Staffora.