Lotta all’amianto: è attivo il nuovo bando del comune. Contributi per coprire fino al 50% delle spese di rimozione

BRONI – Potranno essere presentate fino al prossimo 13 gennaio le richieste di contributo per la dismissione dell’amianto dagli edifici privati, secondo quanto previsto dall’ultimo bando emesso dal Comune di Broni.

In totale, l’ente locale ha stanziato 185mila euro per aiutare i cittadini a liberare le rispettive proprietà da materiali potenzialmente pericolosi: una somma che va ad aggiungersi ai 120mila euro già erogati con il precedente bando, grazie al quale sono state accolte e finanziate 49 domande. Sono ammissibili (comprensive di Iva) le spese per lavori di rimozione e sostituzione di coperture, canne fumarie, tubazioni o altri manufatti contenenti cemento-amianto, ma anche i costi di trasporto e smaltimento e gli oneri per la sicurezza.

I contributi comunali, a fondo perduto, possono coprire il 50% dell’esborso fino ad un massimo di 5mila euro a singolo intervento. Le domande, da presentare compilando gli appositi moduli disponibili sul sito internet del Comune (dove è inoltre consultabile l’intero testo del bando), vanno inviate via posta elettronica certificata all’indirizzo comunebroni@pec.it, entro e non oltre le ore 12:00 di venerdì 13 gennaio 2023.

«Continua l’impegno dell’amministrazione comunale – ribadisce il sindaco di Broni, Antonio Riviezzi – per raggiungere l’obiettivo di una città libera dall’amianto. Abbiamo scelto di mettere a disposizione ulteriori risorse perché siamo consapevoli delle difficoltà che le famiglie, soprattutto in questo periodo di incertezza, possono avere nell’affrontare le spese di rimozione e smaltimento dei manufatti».

«Come per la precedente misura – specifica il vicesindaco e assessore all’ambiente Nicola De Bernardi – il bando riguarda in via esclusiva gli edifici residenziali e le relative pertinenze. Una volta raccolte le richieste dei privati, a ciascuna di esse sarà assegnato un punteggio che terrà conto dell’indice di degrado per stilare la graduatoria finale. In altri termini, la priorità sarà assegnata alle situazioni più a rischio, così che si possa intervenire prima laddove lo stato di conservazione dei manufatti presenta profili di maggiore pericolosità. Ci auguriamo – conclude – che questa opportunità venga raccolta dalle famiglie interessate».

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