E’ SOS raccolti nelle campagne pavesi, dove a causa della siccità preoccupa la riduzione delle rese e dello sviluppo di tutte le colture, dall’orzo al frumento, dal mais al riso fino alla vite. È l’allarme lanciato da Coldiretti Pavia mentre con l’arrivo di Scipione, l’anticiclone subtropicale che nei prossimi giorni farà impennare i termometri, la situazione diventerà ancora più difficile.
“Nei campi pavesi – sottolinea Coldiretti – manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate”.
“I gestori dei principali invasi idroelettrici, in un incontro con l’assessore regionale Sertori, si sono detti disponibili a sostenere le portate dei fiumi, ma finora si è mosso poco o nulla – afferma Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Il momento è complesso e difficile su più fronti, ma bisogna agire subito mettendo in pratica tutto quello che si può fare ora: insieme alle deroghe temporanee agli obblighi del deflusso minimo vitale, quindi, è necessario rilasciare l’acqua dagli invasi montani indipendentemente dalle dinamiche della produzione di energia. In questo momento serve chiarezza e un’azione coordinata anche con i Consorzi di Bonifica, così come già richiesto da ANBI Lombardia”.
“Non solo diverse produzioni in campo sono già in parte compromesse – spiega Coldiretti Pavia – ma tra gli agricoltori c’è anche chi ha deciso di sospendere le semine dei secondi raccolti proprio a causa della scarsità idrica. Senza acqua – continua Coldiretti Pavia – non è possibile garantire la produzione di cibo Made in Italy sulle tavole dei cittadini in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa con aumenti di prezzi degli alimentari che hanno raggiunto a maggio il +7,1%”.
La siccità – spiega Coldiretti Pavia – è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana e ha già determinato danni per oltre un miliardo a livello nazionale a seguito del calo delle produzioni agricole. Ad essere colpito dalla siccità è infatti l’intero territorio dell’Italia, ma particolarmente grave è la situazione nella pianura padana dove per la mancanza di acqua – precisa la Coldiretti – è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. Nonostante le ultime precipitazioni il livello del Po – conclude la Coldiretti – è sceso al Ponte della Becca a livelli più bassi che a Ferragosto.