BRALLO DI PREGOLA – Enduro e sentieri dell’Appennino: è guerra tra chi pratica questo sport e un gruppo nato su Facebook sotto il nome “Segnalazioni di illeciti motocross enduro Oltrepo pavese e 4 province”. Ed è bufera in alta valle Staffora dove in molti, proprio attraverso i social si scagliano contro questo gruppo che munito di droni e macchine fotografiche minaccia di mandare le foto dei motociclisti alle forze dell’ordine per chiedere che queste persone che utilizzano i sentieri per praticare enduro vengano multate. Gli operatori dell’alta valle chiedono che questa caccia a presunti fuorilegge si fermi qui perchè “non abbiamo bisogno di sceriffi ma di rilancio turistico della nostra zona. Quindi chi pratica trekking e chi va in moto cerchi di convivere senza creare disagi a nessuno”. Sul tema scende in campo il presidente del Cer Lombardia, il gruppo di escursionisti lombardi su ruote. Il presidente Davide Rota sottolinea: “Il Cer Lombardia, associazione a tutela dell’escursionismo su ruote su strade a fondo naturale, si sta impegnando nel diffondere una cultura basata sul rispetto e sull’educazione verso tutti. Riteniamo inaccettabili e deplorevoli le critiche che in questi giorni, vengono mosse verso chi pratica l’enduro e sport simili su diversi canali social. Il nostro timore, è che esasperando così gli animi, si possa poi innescare un effetto contrario a quello che stiamo perseguendo, come il favorire comportamenti illegali, tipo smontando la targa, o peggio ancora, spingere gli escursionisti su ruote, a reagire alle continue provocazioni di chi li vuole fotografare per denunciare la loro presenza, sostituendosi alle forze di polizia e agli organi di controllo preposti dalla legge”. Rota conclude: “Il clima che, soprattutto in alto Oltrepo, si è instaurato per colpa di un’inutile caccia alle streghe, rischia di minacciare la sopravvivenza di numerose attività commerciali come bar e ristoranti, i quali hanno bisogno di qualsiasi tipologia di cliente, senza discriminare nessuno di questi, considerato soprattutto l’aspetto di continuo spopolamento di queste comunità, che senza un afflusso turistico costante, non possono avere nessun rilancio economico”.