BRONI – Comunità parrocchiale, Croce Rossa e Associazione Nazionale Alpini si sono dette pronte a mettere a disposizione spazi per l’accoglienza dei profughi, qualora si verificasse la necessità di ospitare a Broni un numero crescente di persone in fuga dalla guerra.
È uno degli aspetti emersi ieri sera, martedì, dall’incontro tra l’amministrazione comunale, le associazioni di volontariato cittadine e la locale comunità ucraina. Moltissimi i residenti originari del Paese di Kiev che hanno raccolto l’invito del Comune, partecipando alla riunione convocata presso la “Sala Campora” del Polo culturale di Via Matteotti.
«La serata si è rivelata molto utile – spiega il sindaco Antonio Riviezzi – perché, come auspicavamo, ci ha permesso di instaurare un rapporto di dialogo mirato a individuare eventuali bisogni, relativi a parenti o amici travolti dagli eventi bellici. Ad oggi sono 14 i profughi arrivati a Broni, tutti ospitati in abitazioni private di familiari o conoscenti. Ma non è improbabile che tale cifra possa presto aumentare. In proposito realtà vicine alla Parrocchia hanno dato la propria disponibilità ad attuare iniziative di accoglienza in alloggi di proprietà, mentre gli Alpini e la Croce Rossa stanno allestendo degli spazi per il medesimo scopo».
Nel corso dell’incontro, inoltre, l’amministrazione ha avuto modo di illustrare diversi aspetti pratici su varie questioni, dai passaggi burocratici per ottenere l’assistenza sanitaria gratuita all’inserimento scolastico dei bambini.
«I residenti ucraini hanno molto gradito la vicinanza espressa dal Comune e dal mondo del volontariato – riprende Riviezzi – e alcuni di loro si sono proposti di collaborare sia con la scuola, sia con l’Hub vaccinale per svolgere funzioni di mediazione linguistica. La stessa riunione di ieri sera è stata tradotta in tempo reale da una ragazza che si è resa disponibile a questo tipo di attività. L’idea è quella di istituire un punto di ascolto con una persona madrelingua, nel caso in cui cittadini ucraini avessero bisogno di comunicare richieste di aiuto. Un servizio che potrebbe essere attivato in municipio, oppure presso la sede della Protezione Civile in Via Montebello, dove già è presente il punto di raccolta di generi di prima necessità».
Iniziativa, quest’ultima, che è stata particolarmente apprezzata dalla comunità ucraina di Broni. Il punto di raccolta è aperto il sabato mattina dalle 9 alle 12 e il mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 19: possono essere donati generi alimentari (quali scatolame a lunga conservazione, pasta, riso, olio, tè e caffè solubile, pelati, passata di pomodoro e sughi pronti, zucchero, sale, biscotti secchi), prodotti per l’igiene personale (shampoo e bagnoschiuma, deodoranti, salviettine igienizzanti, creme per il corpo, fazzoletti di carta, spazzolini da denti e dentifrici, assorbenti sapone mani, gel igienizzanti, carta igienica) e prodotti per l’infanzia (pannolini di varie misure, pasta protettiva e creme corpo, salviettine umidificate per il cambio, detergenti per bambini).
«La riunione – aggiunge Cristina Varesi, assessore alle Politiche sociali – è andata nella direzione sperata, permettendoci di rafforzare la rete di accoglienza in previsione di ulteriori arrivi. Desidero rinnovare la gratitudine dell’amministrazione verso le associazioni che ci stanno affiancando nella gestione dell’emergenza profughi, vale a dire Protezione Civile, Croce Rossa, Caritas, Pane di Sant’Antonio, Associazione Nazionale Carabinieri, Amref e Associazione Nazionale Alpini. Da parte nostra c’è la massima disponibilità all’aiuto in termini economici e sociali, compatibilmente con le possibilità dell’ente».