VARZI – Una rete lunga oltre 100 chilometri e un abbattimento selezionato di cinghiali per contenerne il numero. Sono due proposte scaturire durante l’incontro andato in scena in Comunità montana con l’obiettivo di contenere la peste suina ed evitare che questa possa oltrepassare la Val Curone e raggiungere la Valle Staffora. Per quanto riguarda l’abbattimento si parla di circa 500 capi lungo il corridoio della Valle Staffora tra Rivanazzano Terme e il Brallo in modo che questi non possano intaccare l’area posta sulla destra idrografica del torrente Staffora.
Appare invece più complicata l’idea di una rete di metallo che, un po’ come quelle che si trovano lungo le autostrade che ne delimitano il passaggio, dovrebbe essere realizzata proprio al confine tra le valli Staffora e Curone e che partendo da Godiasco dovrebbe raggiungere il crinale dell’Appennino. L’incontro andato in scena in Comunità montana è stato organizzato dal presidente della Provincia e della Comunità montana Giovanni Palli: sono intervenuti il presidente dell’Ambito Territoriale Caccia 5 di Varzi, Domenico Buscone, i sindaci di Ponte Nizza Tino Pernigotti, Val di Nizza Franco Campetti, Santa Margherita di Staffora Andrea Gandolfi, del Brallo di Pregola Piergiacomo Gualdana e il commissario straordinario per l’emergenza sulla peste suina Angelo Ferrari oltre a numerosi rappresentanti di associazioni di tartufi, caccia e della ricezione alberghiera.
C’è da dire che ad oggi delle circa 20 carcasse ritrovate sul territorio montano nessuna è risultata infetta da questa malattia. Durante l’incontro si è deciso di continuare il monitoraggio a 360 gradi sul territorio. Si è quindi parlato della possibilità del posizionamento di una rete di delimitazione che si andrebbe a raggiungere alle barriere già esistenti sulle autostrade Milano-Genova e Voltri-Alessandria.
Il presidente della Comunità montana Palli sottolinea: “Ringrazio il Commissario straordinario interregionale per l’emergenza Peste suina africana Angelo Ferrari, ed Angelo Rinaldi, medico veterinario esperto in materia che ci sta supportando in questo percorso. Ho messo a disposizione, delle richieste di Atc di Pavia e dei tecnici questo canale di collegamento tra territorio e Commissario per costruire, come promesso, un canale di confronto costante e continuativo. Fin dalle prime settimane di allarme – continua Palli -, insieme con il comando della Polizia Provinciale e gli Atc di Pavia, abbiamo messo in campo un sistema di presidio territoriale che ha funzionato e sta funzionando almeno nella nostra area”. Nei prossimi giorni sono previsti altri controlli direttamente sul territorio per verificare la presenza di altre eventuali carcasse da far analizzare e si procederà con i primi abbattimenti di capi in modo da evitare il proliferarsi della peste suina.