A Strasburgo ragione e buonsenso hanno prevalso. Il Parlamento europeo ha riconosciuto che il consumo moderato di alcol non costituisce fattore di rischio ed è stato respinto l’obbligo di inserire improprie avvertenze sanitarie in etichetta. È una vittoria dell’Italia, della nostra economia e delle nostre tradizioni di fronte a ripetute offensive che costituiscono una minaccia per le nostre eccellenze alimentari che dovrebbero essere tutelate e non vessate”. Così Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo (associazione dei consorzi vitivinicoli Lombardi), sulla decisione del Parlamento europeo di non indicare come cancerogeno l’uso responsabile del vino.
“Il vino fa parte della nostra storia ed è protagonista della Dieta Mediterranea. La salute non si tutela demonizzando un singolo prodotto – ogni prodotto se consumato in dosi eccessive può nuocere – ma educando alla conoscenza ed al consumo , soprattutto se ci riferiamo ad eccellenze legate alla cultura e allo stile di vita del Made in Italy. -continua Giovanna Prandini – Parliamo di un comparto che non solo sostiene le comunità rurali della nostra Lombardia e Italia, ma rappresenta anche la prima voce dell’export agroalimentare europeo”.
In Lombardia, dove operano i 13 consorzi di tutela del vino associati ad Ascovilo, la superficie coltivata a vite è di oltre 21 mila ettari, mentre la produzione di vino rivendicata a denominazione di qualità, Dop e Igp , è cresciuta dal 2019 al 2020 da 1.064.926,10 hl a 1.206.431,31 , +13,29% (Dati Regione Lombardia) .
Unioncamere Lombardia su dati Istat ha quantificato per l’Anno 2020 l’Export lombardo di vino (codice Ateco 1102) in valore 255.528.636 € e quantità 75.700.583 kg. Le aree geografice di destinazione: UE28 120457786 47,14% totale valore. Paesi europei non UE 55903621 21,88% totale.