In Comunità montana un incontro con l’assessore Rolfi per studiare misure contro la peste suina

VARZI – L’Oltrepo pavese si attrezza contro la peste suina africana: prevenire, programmare e monitorare sono le parole d’ordine del confronto tra sindaci e l’assessore regionale Fabio Rolfi. La Comunità montana dell’Oltrepo crea la sua unità di crisi per correre ai ripari contro la minaccia della peste suina che, nonostante i dati delle prime azione di sorveglianza passiva, ha avuto una rapida ascesa nelle aree limitrofe dell’Alessandrino e della Liguria. I Comuni della Comunità montana, di concerto con Regione Lombardia che, pochi giorni fa, ha emesso il divieto della caccia al cinghiale nel Pavese per il pericolo di diffusione della peste suina, si sono incontrati con l’assessore regionale all’agricoltura, Fabio Rolfi, per approfondire gli scenari della diffusione della peste suina, confrontarsi sulle possibili evoluzioni e manifestare le istanze di un territorio legato a doppio filo sia con i prodotti suinicoli sia con la frequentazione dei boschi.

Al momento, dalla riunione dell’Ente montano, emergono alcune parole d’ordine: prevenire, programmare e monitorare una malattia che è trasmissibile solo tra cinghiale-maiale o maiale-cinghiale e non colpisce nessun altro animale e nemmeno l’uomo. “Ringrazio l’ambito territoriale di caccia e tutte le squadre impegnate anche questo weekend per la sorveglianza passiva – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi – . Dopo i casi di peste suina rilevati su alcuni cinghiali in Piemonte e Liguria, vogliamo avere chiara la situazione anche in Lombardia partendo dai territori più vicini alla zona infetta. Il lavoro di questi cacciatori consente analisi rapide ed efficaci. È fondamentale questa prima fase per capire se la peste suina sia arrivata anche da noi oppure no. La Regione Lombardia ha istituito subito una task force per mettere in campo azioni tempestive”.

L’iniziativa è realizzata grazie alla collaborazione della Regione con la polizia provinciale, ATC 5 e ATS di Pavia, sotto il coordinamento dell’UO veterinaria regionale. “Massima attenzione all’evoluzione di questa emergenza che, pur non colpendo l’uomo né altri animali che non siano della famiglia dei Suidi (maiali, cinghiali), può mettere in serio repentaglio l’economia agroalimentare delle nostre zone nonché l’esportazione dei prodotti suinicoli – dichiara Giovanni Palli, Presidente della Comunità montana -“. Alla riunione ha preso parte anche il consigliere regionale Ruggero Invernizzi.

“L’incontro tra i sindaci e l’assessore Rolfi – continua Palli -, che ringrazio per la sua attenzione e l’immediata reazione, è stato fondamentale per attivare un canale di lavoro permanente con Regione ed approfondire l’evoluzione della situazione su scala mondiale, condividendo un metodo di lavoro omogeneo volto a prevenire e rallentare, drasticamente, la diffusione della peste suina africana. Il confronto ha permesso, inoltre, di studiare misure e strumenti per supportare le nostre realtà locali ed il nostro territorio che, sebbene non sia ancora stato colpito direttamente, è in una situazione di massima allerta per la vicinanza ai focolai della peste suina africana in Liguria e nell’alessandrino”. “Abbiamo chiesto all’assessore – conclude il presidente della Comunità Montana, Giovanni Palli – di essere coinvolti nell’unità di crisi ed attivare un confronto rapido ed efficace per attivare misure di supporto alle realtà imprenditoriali, sia nel settore agricolo e faunistico venatorio sia nel settore turistico, che potranno subire ulteriori aggravi da questa emergenza.”.

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