RIVANAZZANO TERME – Altre sette carcasse di cinghiali sono state rinvenute nella giornata sabatp tra Valverde e Val di Nizza. E’ il risultato della seconda giornata della sorveglianza del territorio per cercare di arginare il problema della peste suina in Oltrepo. Altri 180 cacciatori, appartenenti all’ambito territoriale caccia 4 guidati dal presidente Enzo Diani e all’ambito territoriale caccia 5 con a capo Gabriele Scabini si sono dati appuntamento sabato mattina di buon ora in piazza a Rivanazzano Terme.
I 180 cacciatori mobilitati nella giornata di ieri hanno passato al setaccio le zone comprese tra Rivanazzano, Godiasco, Ponte Nizza, Cecima, Bagnaria, Val di Nizza e Valverde. Sei carcasse di cinghiali sono state rinvenute a Valverde, di cui la morte di tre animali sarebbe piuttosto recente mentre una a Val di Nizza. All’operazione di controllo passivo del territorio ha preso parte anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Simone Verni. Le carcasse di animale rinvenute sono state sistemate all’interno di sacchi neri e nei prossimi giorni, come accaduto per le altre 11 che erano ste raccolte la settimana scorsa saranno esaminate per verificare se qualcuna di queste sia stata contaminata dalla peste suina africana. Nessuna di quelle rinvenute la settimana scorso risultava intaccata.
“Ho partecipato alla battuta di sorveglianza passiva per la ricerca di carcasse potenzialmente infette da peste suina – sottolinea il consigliere Verni -, insieme a circa 180 cacciatori volontari di cui 130 Atc5 e 50dell’ Atc4, perché credo che la presenza di chi rappresenta le istituzioni sia importante ed io, oltre a rappresentare il Consiglio regionale, sono segretario della VIII Commissione Agricoltura Foreste parchi e montagna. Per di più sono nato e cresciuto in Oltrepo – continua Verni -, motivo in più per essere presente attivamente ad iniziative come queste che sono di straordinaria importanza per il nostro territorio e per tutto il Paese, vista la posta in gioco. Ringrazio ancora una volta di cuore tutti i volontari che hanno partecipato alla sorveglianza passiva: il loro impegno rende onore al nostro territorio”.
Intanto fino ad oggi, su disposizione di Regione Lombardia nel territorio di tutta la Valle Staffora è vietata la caccia e la raccolta di tartufi e funghi a scopo precauzionale. Un divieto che potrebbe essere prorogato di un mese.