Peste suina: anche in Oltrepò partono i controlli sulle carcasse di animali

VARZI – Partono anche in Oltrepò i controlli per verificare che la peste suina, che ha interessato i comuni al confine con Varzi e Bagnaria, non si sia diffusa anche nella fascia collinare oltrepadana. Infatti saranno 250 i cacciatori che questo weekend batteranno il territorio dell’Oltrepò Pavese per fare un’azione massiccia di sorveglianza passiva contro la peste suina africana.

“Ringrazio l’ambito territoriale di caccia PV 5, il presidente Scabini e tutte le squadre impegnate. Dopo i casi di peste suina rilevati su alcuni cinghiali in Piemonte e Liguria, vogliamo avere chiara la situazione anche in Lombardia partendo dai territori più vicini alla zona infetta. Questi cacciatori nel weekend segnaleranno le carcasse dei cinghiali morti per consentire analisi rapide ed efficaci. È fondamentale questa prima fase per capire se la peste suina sia arrivata anche da noi oppure no. La Regione Lombardia ha istituito subito una task force per mettere in campo azioni tempestive” ha dichiarato l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi.

L’iniziativa è realizzata grazie alla collaborazione della Regione con la polizia provinciale, ATC 5 e il DV veterinaria di Pavia, e la guida tecnica della UO Veterinaria regionale. “La Lombardia già dal 2012 ha un piano di monitoraggio della fauna selvatica che funziona e un sistema informatico unico in Italia per rendicontare i risultati di ogni ritrovamento. Quindi non siamo all’anno zero, ma serve una azione massiccia per fare chiarezza sulla situazione” aggiunge Rolfi.

“Ricordo che la peste suina comporta un blocco alle esportazioni dei prodotti suinicoli. Nella UE vige la logica della regionalizzazione, ossia lo stop alle importazioni solo dalle zone colpite, quindi al momento la Lombardia non è coinvolta. Con i paesi extracomunitari però basta un solo capo infetto per bloccare l’arrivo di carne suina da tutta Italia. Cina, Giappone e Taiwan lo hanno già fatto, ma restrizioni arriveranno anche da altri Paesi. Per questo occorre agire immediatamente per scongiurare  un danno economico enorme. Promuoveremo anche la macellazione dei capi negli allevamenti familiari, più a rischio contatto con la fauna selvatica, e prenderemo provvedimenti per evitare lo stato brado dei capi” conclude l’assessore regionale.

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