Terre d’Oltrepo, il presidente Giorgi incontra le istituzioni e il mondo del vino. “Farò chiarezza sulle illazioni al Cda da una frangia legata al vecchio regime”

BRONI – Si terrà martedì 18 gennaio, alle 15, una videoconferenza tra i vertici di Terre d’Oltrepò, Regione Lombardia, Ersaf, rappresentanti del mondo cooperativo, istituzioni, associazioni agricole di categoria ed il mondo vitinivincolo oltrepadano per fare il punto della situazione sulla cantina cooperativistica alla luce della richiesta di sfiducia del Cda da parte di alcuni soci. A convocarla è il Presidente Andrea Giorgi che intende smontare, punto per punto, le motivazioni addotte nella relazione presentata prima di Natale da un drappello di soci scontenti dall’andamento dell’azienda.

“Fin dal nostro insediamento la trasparenza è stata una delle prerogative che ci ha contraddistinto ed anche in questo caso ci preme fare chiarezza nei confronti delle istituzioni, in senso lato, con cui ci raffrontiamo quotidianamente per il nostro lavoro – spiega il Presidente Giorgi – In quest’occasione smentirò, dati alla mano, le accuse strumentali inserite in questa relazione e delineerò quelli che sono i veri progetti per il futuro e per il bene della nostra cantina. Dall’analisi che farò si apprenderà che non esiste alcun motivo oggettivo di sfiducia ma solo l’ingerenza politica di un gruppo di persone che, approfittando del momento di difficoltà oggettiva, causata anche da una pandemia mondiale che ha toccato pesantemente il nostro settore, stravolgono le regole ordinarie di buona amministrazione anticipando di fatto una corsa alle elezioni (svoltesi soltanto lo scorso anno) che mina il principio di democraticità e continuità dell’azienda, producendo danni alla nostra realtà, al territorio ma soprattutto a quei soci che hanno a cuore veramente la cantina”. Nella riunione on line sono stati invitati la Regione Lombardia, Ersaf, i vertici regionali e pavesi della principali confederazioni agricole, i vertici del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e i rappresentanti dei principali attori del mondo vitivinicolo oltrepadano e di quello cooperativistico.

“In vista dell’assemblea dei soci che si terrà il prossimo 21 gennaio, ho deciso di convocare questa videoconferenza per fare chiarezza su alcune illazioni che fanno male alla cantina e screditano il buon lavoro fatto fino ad oggi – spiega Giorgi – Abbiamo comunque lavorato per creare un dialogo territoriale mai esistito, instaurato grazie alla politica di condivisione con Regione Lombardia ed Ersaf. Per esempio questo dialogo ha permesso il salvataggio del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese. Avremmo potuto, come tanti che oggi si professano paladini del territorio, starcene fuori e
stare a guardare ed invece abbiamo lavorato affinché il dialogo portasse ad un positivo risultato per l’intero mondo vitivinicolo oltrepadano. Con la preziosa collaborazione di tutti, anche quella di piccoli produttori, come non è mai successo. Il tanto bistrattato affare La Versa ha permesso al principale marchio di spumante dell’Oltrepò Pavese, ancora oggi riconosciuto a livello nazionale nonostante le vicissitudini passate, di rimanere oltrepadano. Sì, nostro! Perchè è di tutti noi, non di avventori catapultati sul territorio con idee e progetti che, invece, avrebbero minato la sua stabilità ma soprattutto la sua vita. E’ rimasto in Oltrepò e l’abbiamo restituito ai viticoltori”.

Ed aggiunge con rammarico: “Nonostante Terre d’Oltrepò sia diventata un punto di riferimento c’è ancora qualcuno legato al “vecchio regime” che tenta di minare alla base la nostra attività. Come sia possibile tutto questo ce lo chiediamo in molti. Ma soprattutto ci chiediamo come qualcuno riesca ancora avere credito tra i soci nonostante abbia lasciato questa azienda in serie difficoltà economiche e con pesanti pendenze con la giustizia”

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