VOGHERA – Il comune di Voghera tende la mano ai cittadini non solo mantenendo invariata la tassa dell’Imu (imposta municipale unica-propria) ma mettendo a punto anche una serie di agevolazioni per alcuni settori.
Ma non solo: l’assessore al bilancio Aurelio Torriani sta già pensando all’anno prossimo e sottolinea: “In considerazione del momento difficile che tutti stiamo attraversando, a causa della pandemia, anche per il 2022 faremo gli sforzi necessari per cercare di mantenere invariate le tasse anche se questo comporterà una riduzione delle entrate al comune. Ma è chiaro che in questo momento così particolare – sottolinea ancora Torriani – non possiamo andare ad intaccare le tasche dei nostri concittadini. Nonostante le minor entrate manterremo tutti i servizi necessari per la città”.
Proprio in questi giorni commercialisti e non solo sono alle prese per la compilazione dell’Imu relativa all’anno 2021 che scadrà il 16 dicembre. E il comune di Voghera ha stabilito le aliquote che dovranno essere pagate dai cittadini ma anche dai possessori di seconde case, terreni e fabbricati. Sono escluse dal pagamento dell’Imu le unità immobiliari destinate ad abitazione principale del possessore. In considerazione degli effetti connessi all’emergenza sanitaria da Covid-19, è stata disposta l’esenzione dal versamento della rata di acconto Imu 2021 per specifici settori economici ed in presenza di determinati requisiti come per esempio per attività che operano nei settori del turismo, della ricettività alberghiera e degli spettacoli.
Sono stati esentati dal pagamento dell’Imu i terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, indipendentemente dalla loro ubicazione. Il comune ha inoltre previsto un’agevolazione del 15% per gli autosaloni; del 45% a associazioni Associazioni culturali e ricreative; alberghi senza ristorante, pensioni, bed & breakfast; negozi abbigliamento, calzature ed altri beni durevoli; negozi particolari quali filaterie, tende e tessuti, tappeti, cappelli ed ombrelli, antiquariato; commercio all’ingrosso; attività parrucchiere. Del 60% per musei, biblioteche, cinematografi e teatri, centri sportivi e palestre, attività estetista, ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub, mense, birrerie, hamburgherie, bar, caffè, pasticcerie e gelaterie.