«Inizierà giovedì in commissione attività produttive ed occupazione l’iter di discussione del progetto di legge, depositato a maggio in Consiglio Regionale che ho sottoscritto volto a valorizzare la filiera delle imprese del settore dell’intrattenimento da ballo e delle arti varie. Una filiera spesso dimenticata ed erroneamente associata a fenomeni di abusivismo ma che, in realtà, rappresenta un vero e proprio settore occupazionale che genera un forte indotto economico e turistico. Si tratta di una proposta di legge che intende anche riconoscere a queste imprese il loro ruolo sociale poiché rappresentano luoghi di aggregazione, garantendo l’attuazione di quel diritto allo svago di cui viene fatta menzione anche nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e di cui tanto si sente la mancanza in questo lungo periodo di restrizioni a causa della pandemia da Covid-19.” Queste le dichiarazioni di Ruggero Invernizzi, co firmatario con la Presidente forzista Claudia Carzeri della proposta di legge dal titolo “Interventi per la valorizzazione delle imprese di intrattenimento da ballo e delle arti varie ed istituzione dei riconoscimenti lune d’oro e storicita’».
La filiera delle imprese da ballo e delle arti varie coinvolge più di 2.500 imprese in tutta Italia ed è proprio Regione Lombardia ad ospitarne il maggior numero (11,7% sul totale delle 2.743 imprese iscritte, nel 2020, alla Camera di Commercio), ed il comparto genera, nella sola Lombardia, un fatturato annuo di 139.891 milioni di euro, pari al 60% del volume d’affari del Nord Ovest ed il 20% di quello italiano. Tali imprese rivestono inoltre particolare importanza anche per quanto attiene la promozione territoriale e l’attrattività turistica: si stima, infatti, che l’attrazione di tali imprese impatti anche sull’indotto turistico della nostra provincia di Pavia.
Il comparto delle imprese di intrattenimento da ballo e delle arti varie coinvolge un’ intera filiera di professionisti, necessari per offrire un servizio completo all’utenza: i locali, prima della pandemia, necessitavano di circa 18 addetti, di cui 11 di questi con rapporto di lavoro dipendente.
Complessivamente l’occupazione nel settore conta 7.500 addetti in Lombardia e perlopiù giovani: orchestre, dj, ballerini, vocalist, barman, addetti alla sicurezza, addetti alle pubbliche relazioni.
La chiusura prolungata delle attività dovuta alla pandemia da Covid-19 ha, di fatto, azzerato il fatturato, compromettendo la capacità di sopravvivenza dell’intero settore, con una perdita di circa 600 lavoratori dipendenti nella sola Lombardia.
«Vista l’importanza del settore e l’incidenza in termini occupazionali nella nostra Regione, ho deciso di sottoscrivere questa proposta normativa – rimarca Invernizzi – che ha lo scopo di valorizzare l’intera filiera, prevedendo specifiche misure di sostegno economico, da destinare su più ambiti: da quello infrastrutturale, alla manutenzione dei locali, ma anche alla formazione del personale dipendente, all’installazione di videocamere di sorveglianza ed all’attivazione di progetti di sensibilizzazione al sano divertimento ed al non utilizzo ed abuso di alcool e sostanze stupefacenti.
Supportare il comparto delle imprese dell’intrattenimento da ballo e delle arti varie significa garantire posti di lavoro e occupazione, soprattutto giovanile, e riconoscere la loro funzione di aggregazione e di servizio, anche turistico, significa legittimare un settore spesso emarginato, guardo con ottimismo all’inizio dei lavori in commissione che consentiranno di approfondire ulteriormente tali tematiche ed di arrivare quanto prima alla discussione in aula per un via libera definitivo che sarà la prima pietra per la giusta ripartenza del settore.»