BAGNARIA – Tra le rocce di Guardamonte vanno in scena gli approfondimenti sulle tecniche di soccorso da parte del Soccorso Alpino. Nonostante la pioggia che ha occupato l’intera mattinata, presso la falesia di arrampicata di Guardamonte, nel comune di Bagnaria, si è svolto un evento particolare. Oltre trenta persone provenienti da varie località lombarde e da fuori regione, si sono ritrovate per dedicare le loro energie alle attività di soccorso in ambiente impervio e ostile.
.Se l’Oltrepo, almeno per alcuni, è una terra di confine, di fatto sa essere una terra che unisce; così si sono ritrovati i tecnici della stazione Soccorso alpino Pavia Oltrepo, una rappresentanza del Soccorso alpino proveniente dall’Emilia Romagna e dalla Stazione Monte Alfeo di Piacenza e un gruppo di tecnici della delegazione del Soccorso alpino di Alessandria, dal Piemonte. Insieme a loro, c’è stata la presenza nutrita del distaccamento Lombardo del Centro studi materiali e tecniche, struttura operativa nazionale del Club alpino italiano (CAI).
Perché tanta gente a Guardamonte? La risposta è semplice: queste persone si dedicano agli interventi di soccorso tecnico-sanitario in ambiente ostile. Anche nella nostra provincia, se pur caratterizzata da territori a bassa criticità, quest’anno e negli anni passati non sono mancati incidenti a volte gravi, in boschi e zone impervie difficilmente raggiungibili. Escursionisti, cercatori di funghi, cacciatori, bikers, lavoratori ed altri sono i soggetti che rientrano nella rosa degli interventi di soccorso su terreno impervio.
Lì, spesso, interviene l’elicottero del sistema di urgenza ed emergenza 118; quando il meteo non lo permette, con la nebbia, la neve o di notte si va a piedi. Spesso la persona infortunata viene recuperata con manovre complesse di trasporto in barella portantina; e qui arriviamo al dunque. Le tecniche di movimentazione, se pur ampiamente sperimentate, lasciano alcuni aspetti ancora poco conosciuti. L’utilizzo dei materiali specialistici, tutti rigorosamente certificati da norme internazionali, meritano comunque delle verifiche sul campo nelle loro applicazioni, a volte complesse e gravose. Ecco spiegato il lavoro che tanti tecnici del Soccorso alpino e del Centro studi materiali e tecniche del Cai hanno svolto a Guardamonte.
Una serie di prove di movimentazione della barella portantina da soccorso, strumentata con celle di carico e apposito software, hanno permesso di mettere a fuoco le misure delle sollecitazioni che si generano nelle manovre di soccorso su pendii impervi e nelle calate sul verticale.