I vini dell’Oltrepo Pavese saranno protagonisti a “Milano Wine Week” da venerdì 8 ottobre in via Friuli 10/A al Mercato di Porta Romana

Una vineria agricola in città, per gustare la biodiversità dei vini pavesi. È quella che sarà allestita al mercato agricolo di Campagna Amica di Porta Romana nel capoluogo lombardo, in occasione della nuova edizione della Milano Wine Week. Lo rende noto Coldiretti Pavia in occasione della settimana del vino all’ombra della Madonnina.

Venerdì 8 dalle ore 19 alle 20 e sabato 9 ottobre dalle ore 11.30 alle 12.30 – spiega Coldiretti Pavia – all’interno del mercato agricolo di via Friuli 10 a Milano, sarà possibile partecipare a degustazioni guidate dedicate ai vini di qualità dell’Oltrepò Pavese, a cura dell’azienda agricola Terre d’Oltrepò. I posti sono limitati – precisa la Coldiretti – per partecipare è necessario acquistare il proprio biglietto sul sito internet https://spesamilanoportaromana.campagnamica.it/. Per tutte le novità e gli aggiornamenti è possibile seguire la pagina Facebook del mercato Campagna Amica di Porta Romana.

In occasione della Milano Wine Week Coldiretti organizza anche una serie di masterclass internazionali con degustazioni guidate dedicate alle specialità regionali italiane e rivolte agli addetti ai lavori: appuntamenti – sottolinea Coldiretti – che metteranno in collegamento esperti e stakeholder presenti a Palazzo Bovara a Milano con alcune delle principali città del mondo, da Londra a Mosca, da New York a Chicago, da Tokio a Shenzhen e Hong Kong.

Sono 602 le varietà iscritte nel registro viti – afferma Coldiretti – con le bottiglie Made in Italy destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt e il restante 30% per i vini da tavola. Nel 2021 si stima per il vino italiano un fatturato superiore agli 11 miliardi di euro, grazie all’aumento dei consumi interni e alla ripresa delle esportazioni che nei primi sei mesi dell’anno fanno registrare un balzo del 16%. Il vino è il prodotto agroalimentare italiano più esportato nel mondo grazie a un percorso che ha puntato sull’identità e sulla qualità.

Un successo che va tutelato – precisa Coldiretti – anche rispetto ai tentativi di usurpare le nostre denominazioni più famose. A preoccupare sono poi le nuove politiche europee, come la proposta di mettere etichette allarmistiche sulle bottiglie per scoraggiare il consumo o anche il via libera dell’Unione Europea a nuove pratiche enologiche come la dealcolazione parziale e totale, che rappresenta un grosso rischio e un precedente pericolosissimo permettendo di chiamare ancora vino un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di un trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino. Particolarmente grave – conclude la Coldiretti – è la decisione di considerare i vini de-alcolati e parzialmente de-alcolati come prodotti vitivinicoli e di consentire tale pratica anche per i vini a denominazione di origine protetta o indicazione geografica protetta.

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