VARZI – Con 345.220 Kg certificati, nei primi sei mesi del 2021, il Salame di Varzi DOP realizza un incremento delle vendite del 30% ed è, sempre a due cifre, anche l’aumento realizzato nelle vendite dell’affettato che, con 250.867 confezioni prodotte (erano 168.572 nello stesso periodo del 2020) cresce del48%.
A spiegare le ragioni di questi risultati è Fabio Bergonzi, Presidente del Consorzio di tutela del Salame di Varzi: “Buona parte dell’incremento delle vendite registrate nel primo semestre del 2021 è dovuto alla riapertura del canale Ho.Re.Ca., che costituisce un importante canale di vendita del prodotto, ma a ben vedere non è l’unica causa. Il grande incremento dell’affettato, soprattutto dopo la straordinaria crescita nel 2020 + 128%, ci riempie di grande soddisfazione perché vuol dire che il consumatore, una volta provato il prodotto, lo apprezza e lo inserisce stabilmente nel proprio paniere di acquisto, contribuendo alla sua crescita anche attraverso il passa parola”.
“Più in generale, è la conferma che alcune tendenze, manifestatesi durante l’emergenza pandemica, permangono, come ad esempio, la tendenza ad acquistare “meno ma meglio”, – conclude Bergonzi – ossia privilegiando i prodotti “premium” come il Salame di Varzi la cui DOP è riconosciuta dal consumatore come assoluta garanzia di qualità”.
Si segnala, infine, la recente conferma dell’incarico al Consorzio di tutela del Salame di Varzi per i prossimi tre anni da parte del Mipaaf – Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.