VOGHERA – “Mi appello all’educazione e al senso di misura, nel rispetto dei ruoli, che da sempre rappresentano elementi fondanti per la nostra comunità”. E’ iniziato con queste parole l’intervento della coordinatrice della Lega di Voghera, l’onorevole Elena Lucchini, durante il consiglio comunale di oggi parlando di quanto accaduto martedì scorso in piazza Meardi dove l’assessore Massimo Adriatici ha sparato, uccidendolo, il marocchino 39enne Youns El Boussettaoui dopo una colluttazione.
“Se è vero – ha sottolineato l’onorevole Lucchini – che le parole sono pietre, questo è il momento in cui ogni frase deve essere pesata e misurata. Le parole sono pietre, eppure tra noi in questi giorni c’è chi ha scelto di contribuire a infangare la reputazione della sua città pur di avere un attimo di gloria, e c’è chi ha scelto invece di difendere una comunità laboriosa e corretta. La responsabilità da parte di chi amministra vale molto di più di qualche apparizione in tv, o sulle prime pagine delle testate nazionali”.
E ancora: “In questi giorni così difficili – ha spiegato la coordinatrice locale del Carroccio – per l’intera comunità, profondamente colpita dal tragico evento di martedì scorso, la Lega di Voghera ha scelto la via del rispetto, stando lontani da strumentalizzazioni e dall’agone mediatico pensando prima di tutto a stare vicini alla nostra comunità drammaticamente colpita e sotto attacco. Dal giorno della tragedia mi sono sentita in dovere di rilasciare soltanto due dichiarazioni. Una, il giorno seguente al tragico fatto di martedì scorso. La seconda qualche giorno dopo, offesa come rappresentante delle istituzioni e come cittadina da alcuni titoli a tutta pagina”.
“In particolare, ci ha colpito il titolo – ha proseguito Elena Lucchini – col quale un noto quotidiano nazionale ha umiliato e denigrato la nostra città usando ripetutamente termini quali “Voghera bang bang” e “Far west”, parole che non si addicono di certo al luogo che viviamo e conosciamo. I problemi di sicurezza ci sono, non da oggi, non da ieri, da diversi anni, come in qualsiasi città, ma non si può e non si deve associare Voghera al concetto di criminalità. Perché Voghera è ben altro. Comprendo bene che un giornalista debba fare il proprio lavoro, che sia alla ricerca di qualcosa di sensazionale, ma c’è un’etica in ogni professione e un limite che non dovrebbe mai essere oltrepassato. Le parole sono pietre. Trovo scorretto rovinare la reputazione di una comunità, costruita con decenni di laboriosità e impegno, solo per vendere oggi qualche copia in più. ‘Voghera bang bang’ è un titolo denigratorio senza alcun presupposto concreto. Ci vuole rispetto per la vita spezzata di una persona che non c’è più, ci vuole rispetto per la vita rovinata della controparte, ci vuole rispetto per il contesto in cui è avvenuto il fatto perché nulla sarà più come prima. Troppe persone parlano solo per affermare se stessi, invece che dare voce ai fatti”.
E l’onorevole vogherese ha proseguito: “L’etichetta di vittima o carnefice non sta a noi assegnarla, non sta ai media e neanche a chi pontifica sulla vicenda a migliaia di chilometri dalla nostra comunità pur di ottenere un voto un più, un like in più. La magistratura ha il diritto e il dovere di fare luce su quello che è accaduto realmente quella tragica sera. Solo e soltanto la magistratura e le autorità inquirenti. Se qualcuno ha elementi per confutare una o l’altra tesi, è con loro che deve parlare. Non certo in piazza, al bar, sui social o sui media. Ci vuole rispetto per le famiglie coinvolte e per la comunità ferita che vuole voltare pagina mostrando la sua faccia più vera, quella di una città di provincia che del lavoro onesto e del rispetto reciproco ne ha fatto sempre una bandiera”.
“La Lega a Voghera – ha concluso Lucchini – ha scelto, per queste ragioni, di stare vicino alla propria comunità rispettando la sofferenza e il lavoro di questi giorni drammatici, tutelando, giorno dopo giorno, la nostra città da una visione distorta e surreale alimentata sistematicamente, che non corrisponde alla realtà e alla vera natura della nostra comunità viva, operosa, coesa. Per evitare che la nostra tragedia venga ulteriormente strumentalizzata in uno scontro politico a ben più alto livello. Per evitare di alimentare quel clima d’odio fomentato da personaggi e politici in cerca di visibilità che mai hanno messo un piede a Voghera. La Lega di Voghera rispetta il silenzio come dovere nei confronti di chi sta svolgendo le opportune analisi, della magistratura impegnata nella ricostruzione dei fatti, delle famiglie coinvolte dalla tragedia che hanno diritto a un’indagine rapida e trasparente. Il rispetto delle persone che stanno soffrendo, degli operatori di giustizia tenuti a far luce sui fatti di quella tragica sera e sull’intera nostra comunità drammaticamente colpita in questa settimana da attacchi continui, è sacro in questi momenti e le parole pesano come pietre sulle coscienze di tutti noi”.