VOGHERA – “Esprimo un profondo dispiacere, un sincero dolore, per quanto accaduto la scorsa settimana sia alle persone (abbiamo perso una vita, ed un’altra è segnata per sempre ), sia a Voghera”. Sono le parole pronunciate poco fa, durante il consiglio comunale a Voghera dalla sindaca Paola Garlaschelli. Consiglio che per la prima parte è stato tutto incentrato su quanto accaduto martedì scorso in piazza Meardi dove l’assessore Massimo Adriatici ha sparato, uccidendolo, il marocchino 39enne Youns El Boussettaoui dopo una colluttazione.
“Ho ritenuto – ha detto la sindaca Garlaschelli – di osservare nei primi giorni successivi alla tragedia un silenzio di responsabilità, quale forma di rispetto ed ho preferito parlare successivamente e soprattutto oggi. Non ho demandato ad alcuno il compito di parlare per me. Oggi mi rivolgo ai cittadini e al consiglio comunale, che è luogo deputato alla discussione dei fatti attinenti la città, non la piazza dove le polemiche si gonfiano e si rendono a volte incontrollate ed incontrollabili”.
La sindaca di Voghera ha proseguito: “E’ un momento molto difficile, in cui è necessario restare uniti con senso di responsabilità, per ritrovarci nei veri valori della nostra comunità. Ribadisco oggi quanto già affermato in merito all’assessore, da quando ci siamo messi al lavoro per amministrare Voghera è stato un collaboratore apprezzato così come da sempre persona stimata in città e non solo. Ciò che ha fatto verrà giudicato non da noi ma in altra sede. Risponderà personalmente delle responsabilità che verranno accertate nelle sedi competenti”.
E ancora: “Vorrei sottolineare che non si tratta di una responsabilità politica di questa amministrazione perché una responsabilità politica è quando un assessore mette in atto determinati comportamenti durante lo svolgimento delle proprie funzioni nell’ambito dell’assessorato, come la predisposizione di provvedimenti che coinvolgono la giunta. In questo caso invece l’assessore è stato coinvolto nella vicenda di cui è protagonista la sera, assumendo iniziative personali al di fuori del mandato di assessore. Questo beninteso non significa difendere o condannare Massimo Adriatici. Questo non spetta a me lo ribadisco, significa mettere in chiaro le questioni per non cadere in questa giostra impazzita nella quale viene ripetutamente chiesto di dare sentenze quando non spetta a noi dare sentenze di questo tipo…”.
“E con ciò -ha proseguito la sindaca Garlaschelli – non si vuole assolutamente sminuire la gravità di quanto accaduto un fatto gravissimo in cui ha perso la vita una persona. Ma è proprio il rispetto per quanto accaduto che impone la chiarezza e la lucidità di analisi. Ho sentito dire in questi giorni che il non schierarsi apertamente con una posizione di condanna feroce corrisponda ad un passare oltre, a non attribuire la giusta importanza a quanto accaduto. Invece cari cittadini ritengo che sia proprio il contrario. Significa non cadere nella trappola della strumentalizzazione, abbracciare il silenzio quale forma più alta di rispetto per i gravi gravissimi fatti che ci hanno sconvolto”.
“Ci sono un paio di aspetti, però – ha ribadito Garlaschelli -sui quali da sindaco sento il dovere di tutelare, di difendere con decisione la nostra città.. Qualcuno vuole fare passare un messaggio fuorviante, dicendo che Voghera non è una città attenta agli ultimi, alle persone in difficoltà: no, su questo devo necessariamente fare chiarezza, perché così proprio non è. La nostra amministrazione, si è occupata da subito di alcune situazioni di disagio, ricordo la situazione di via plana a cui si è trovata una soluzione con grazie ad una azione corale. il comune ha inoltre stanziato risorse a favore famiglie a basso reddito perché non aumenti il disagio derivante da situazioni economiche, soprattutto ora che stiamo uscendo da una grave pandemia”.
“Quanto successo in piazza Meardi – ha detto ancora la prima cittadina di Voghera – ha riacceso anche a livello nazionale il dibatto e le riflessioni sull’integrazione e sulle problematiche che questi processi portano con sé. Si tratta di riflessioni che sono quotidianamente all’ordine del giorno di chi amministra, ma anche in questo caso si rende necessaria una puntualizzazione: la tragedia della scorsa settimana a Voghera non è figlia di qualcosa che non funziona nella filiera dell’integrazione a Voghera, perché i problemi legati all’integrazione affondano le radici nel passato e riguardano tutte le aree urbane, non solo la nostra città. Non ho mai voluto e non voglio cadere nella contrapposizione, della lotta politica che divide. Ripeto la mia posizione non sarebbe cambiata se i fatti avessero visto le vittime invertite”.
“Ho sempre pensato – ha ribadito la sindaca – che l’integrazione sia un processo da governare, non da subire, perché subirla significa generare appunto insicurezza e tensione sociale. sappiamo che non è facile e tanti operatori che lavorano tutti i giorni concretamente nella filiera dell’integrazione lo possono confermare: per questo occorrono un quadro normativo efficace, strumenti idonei, competenze, risorse. Ma è un tema che, ripeto, va affrontato con ampio respiro, non sull’onda dell’emotività per un grave fatto di cronaca in una città, Voghera, in cui i problemi legati all’integrazione vi sono come ci sono in tutte le città italiane. Voghera non è diversa dalle altre città, i temi della sicurezza e degrado sono comuni a tutti, stiamo attenti a non descriverla peggiore di quello che è. Purtroppo l’inseguimento di risultati immediati e l’esigenza di rispondere alle emergenze, sono insufficienti per affrontare le difficoltà e le sfide quotidiane sono temi per i quali non esiste bacchetta magica ed una soluzione istantanea, temi che richiedono un lungo lavoro, che abbiamo avviato e ha bisogno di tempo per dare risultati stiamo impegnandoci il più possibile in un momento socialmente drammatico”.
La sindaca ha concluso: “Siamo stati chiamati ad amministrare Voghera e stiamo lavorando dallo scorso autunno con responsabilità, proseguiremo da un lato tramite l’assessorato ai servizi sociali, la collaborazione con le associazioni di categoria, il dialogo con le parrocchie per comprendere insieme come agire al meglio, e dall’altro per valorizzarne le potenzialità e per migliorare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini a realizzare il mandato elettorale.
E’ un impegno che portiamo avanti a testa alta, consapevoli delle grandi difficoltà di questo momento storico. un episodio come quello accaduto nei giorni scorsi, seppur così grave, non può farci mancare il coraggio e la voglia di andare avanti a costruire una Voghera migliore”.
Paola Garlaschelli ha poi parlato dell’assessorato ora vacante della sicurezza: “Per quanto l’assessorato vi è stata una sospensione ex lege , seguita dalle dimissioni pervenute sabato non appena la magistratura ha concesso l’autorizzazione necessaria, protocollate nella giornata di lunedì all’apertura degli uffici. Sto effettuando ampie valutazioni per giungere a breve ad un nuovo assetto della giunta, il cui unico unico obiettivo è il buon governo della città. Continueremo con spirito rinnovato, a testa alta, a lavorare per la nostra città. Porteremo a termine il nostro programma di mandato che risponde ad un progetto politico ed amministrativo per il quale i vogheresi ci hanno votato. Non è questo episodio di cronaca a cambiare le cose, a influenzare l’entusiasmo e l’impegno quotidiano di ognuno di noi. Come sindaco e come giunta siamo vicini a tutte le vittime di questa assurda vicenda, forse senza clamore ma sempre con senso di responsabilità umana e politica. Infine ringrazio le forze dell’ordine per il dialogo continuo, per la loro professionalità e collaborazione dimostrata anche durante la manifestazione dello scorso sabato”.