A Pavia nasce il nuovo polo sportivo del calcio femminile territoriale: l’Academy punta su serie C e settore giovanile

PAVIA – Ha appena vinto il campionato di Eccellenza e si appresta a disputare la prossima stagione di serie C, terzo livello del calcio femminile nazionale: nel nuovo e imminente torneo, il Pavia Academy rappresenterà il nostro territorio in giro per l’Italia calcistica in “rosa”. Il club è centro tecnico di formazione – settore giovanile dell’A.C. Pavia 1911 e vanta, a livello maschile, una rosa di squadre che comprende allievi, giovanissimi, esordienti, pulcini e primi calci. Tuttavia, è la prima squadra femminile che a oggi possiede il titolo di massima realtà calcistica cittadina e provinciale. “Quest’anno abbiamo giocato il campionato di Eccellenza in Liguria, perché in Lombardia la stagione era stata interrotta a causa della pandemia Covid – commenta Katiuscia Niscardi, vice-presidente del Pavia Academy SSD e responsabile del settore femminile del club – E’ andata bene e siamo riusciti a portare a casa il massimo risultato, cioè conquistare la serie C nazionale”.

Quali sono gli obiettivi dell’Academy nella nuova categoria che dovrà affrontare? “La squadra è stata riconfermata e ulteriormente rinforzata con nuovi acquisti, con l’obiettivo di disputare un buon cammino sia nella Coppa Italia, che in campionato, augurandoci di arrivare nei primi posti. Certo, trattandosi della prima volta in una serie nazionale, le insidie e le avversarie saranno di qualità superiore, quindi sarà tutto più difficile, ma noi ci proviamo”. Se tutto andrà bene, il Pavia Academy femminile giocherà le partite casalinghe alla domenica pomeriggio allo stadio Fortunati, in alternanza a quelle del Pavia Calcio maschile. Dando uno sguardo oltre il futuro prossimo, invece, quali
sono gli obiettivi del club a medio-lungo termine? “Innanzitutto creare interesse verso il movimento calcistico femminile, che ne ha tanto bisogno e che deve essere sviluppato il più possibile. Poi, valorizzare le giovani calciatrici e creare qui a Pavia un settore giovanile-femminile importante. Diciamo che la prima squadra è ormai strutturata e ha spiccato il volo, mentre adesso dobbiamo concentrarci sulle juniores e giovanili”.

Quali saranno le avversarie della nuova stagione? E quando partirà il campionato di C? “La Coppa Italia prenderà il via il 12 settembre, mentre per quanto riguarda il campionato la composizione dei gironi non è ancora stata ufficializzata, anche se molto probabilmente ci saranno tre gironi da 18 squadre: il che significherà una stagione molto lunga e con trasferte impegnative. Sicuramente il Genoa Calcio è un’ottima compagine e pure il Pinerolo si sta molto rinforzando. C’è da dire che adesso i club sono tutti in fase di trattative e di accorpamenti: c’è chi si unisce, chi fa nuovi progetti, ecc.. Noi da questo punto di vista siamo leggermente avvantaggiate, in quanto abbiamo già la squadra pronta”.

In un momento storico in cui il calcio pavese è un po’ in crisi, la nuova avventura dell’Academy Pavia femminile potrebbe rilanciare lo sport pavese in generale? “Noi speriamo che rilanci lo sport pavese femminile, che ne ha tanto bisogno. L’Academy può essere una bandiera per tutti, ma l’importante è fare le cose in maniera seria e strutturata, dando la possibilità alle nostre ragazze di crescere e di evolversi in maniera positiva. Godendo di un’ottima posizione strategica, Pavia potrebbe diventare un fulcro, un centro di smistamento e di appoggio per tutte quelle squadre più importanti che ci circondano. In Lombardia ci sono tante realtà che puntano sul femminile, mentre la nostra provincia è un po’ il fanalino di coda, tuttavia abbiamo la fortuna di avere uno staff tecnico veramente spettacolare, composto da ottime persone. Al di là dei risultati calcistici, le società hanno successo quando le persone mettono tanto impegno e tanto affetto. Nessuno di noi fa questo per professione, tutto il nostro tempo libero è concentrarci su questa realtà. Ben vengano i risultati, sarei ipocrita se dicessi che non mi interessa il lato sportivo (se si vince siamo tutti contenti), ma l’importante è costruire un ambiente positivo per tutte le calciatrici, sia grandi che piccole”.

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