VOGHERA “Sono giorni difficili per Voghera. Ma restiamo uniti: solo così potremo superare questo momento”. Sono le parole della sindaca Paola Garlaschelli scritte di primo pugno dalla sua scrivania di palazzo Gounela, sede del comune di Voghera. Parole che echeggiano in una città che ancora deve capire cos’è accaduto realmente martedì sera quando l’assessore alla sicurezza Massimo Adriatici ha sparato e colpito a morte il marocchino Youns El Bossetaoui.
Dopo un silenzio durato tre giorni di fila la sindaca, a poche ore dalle diverse manifestazioni che, si spera pacificamente, animeranno il pomeriggio di Voghera (con una lettera ai commercianti la sindaca ha invitato gli esercenti di piazza Meardi e aree limitrofe di prestare ogni opportuna attenzione suggerendo di valutare l’eventuale chiusura della propria attività, ndr), Paola Garlaschelli ha deciso di scendere in campo chiedendo l’unità di tutta la città.
Eccola la lettera indirizzata ai vogheresi: “Cari Cittadini, sono giorni difficili per la nostra Comunità. Siamo increduli per la tragedia che si è consumata, scossi dal clamore che ha investito la nostra città e dalla strumentalizzazione mediatica che hanno assunto fatti che la magistratura è stata chiamata a chiarire. E’ successo qualcosa di molto grave che inevitabilmente ci induce a riflettere profondamente. E’ morta una persona in circostanze drammatiche e un Assessore della mia giunta, persona stimata e rispettata in città, di cui abbiamo apprezzato il lavoro di questi mesi, è stato travolto da un fatto tragico. Non sta a noi giudicarne le responsabilità o le colpe”.
E ancora: “Insieme ai colleghi della Giunta ed ai consiglieri di maggioranza ho ritenuto che un rispettoso silenzio fosse in questi giorni la scelta più saggia. Non ho voluto rilasciare dichiarazioni a caldo proprio per evitare di prestare il fianco a polemiche o strumentalizzazioni. Che la politica si divida, anche con toni accesi, è legittimo, ma chi rappresenta le Istituzioni cittadine ha una responsabilità particolare, che va oltre le scelte di parte. Stiamo seguendo da vicino gli sviluppi della vicenda. Ogni Istituzione ha un compito preciso. Indagare, ricostruire i fatti ed emettere sentenze non è compito di chi amministra la città, anzi rischierebbe solo di complicare il lavoro delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, che stanno lavorando con grande impegno per accertare le responsabilità dell’accaduto e che possono contare come sempre sulla fiducia incondizionata della città e di chi la governa”.
Paola Garlaschelli aggiunge: “Voghera è una città oggi ferita come lo siamo noi tutti. Ho il dovere di difenderla e di descrivere la realtà, che è ben diversa da quella che sta emergendo. Voghera è una città moderata e accogliente in cui un pilastro portante del vivere sociale è costituito da associazioni di volontariato e da una fitta rete di servizi sociali. È una città forte di una comunità che ha ben presente quali siano i valori e il rispetto per i cittadini di ogni colore politico, credo ed etnia. Ciò che è accaduto ci ha colpiti profondamente, ma non fermati. Siamo stati chiamati ad amministrare Voghera e stiamo lavorando dallo scorso autunno con responsabilità, per valorizzarne le potenzialità e per migliorare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini. E’ un impegno che portiamo avanti a testa alta, consapevoli delle grandi difficoltà di questo momento storico. Un episodio come quello accaduto nei giorni scorsi, seppur così grave, non può farci mancare il coraggio e la voglia di andare avanti a costruire una Voghera migliore”.
La sindaca conclude: “La tragedia che si è consumata nella nostra città ha subito una strumentalizzazione mediatica che ha richiamato l’attenzione del mondo e sta convogliando in città persone che intendono manifestare per quello che è accaduto. Dobbiamo ricordare che ci troviamo in un momento particolare, la pandemia ha risvegliato sentimenti di paura e diffidenza, a volte facendo emergere la parte più oscura della società, e siamo profondamente preoccupati che questa strumentalizzazione possa alimentare ulteriore rabbia e violenza. Mi rivolgo a tutti, richiamando i valori più veri in ognuno di noi, affinché la tragedia già avvenuta non inneschi una spirale di violenza. Il mio appello va alla stampa, ai cittadini, ai manifestanti e ai politici. Voghera merita il rispetto che si deve a chiunque subisca tutto questo. Spegniamo le ostilità e uniamoci solidali, perché il modo migliore per rispettare la memoria di chi non c’è più è preferire il dialogo all’odio e alle barricate. Vi chiedo, in questo momento difficile, di restare uniti con senso di responsabilità, di ritrovarci nei valori della nostra Comunità che è una Comunità di persone per bene, più forti di qualsiasi difficoltà. Amare la propria città significa mettere il suo bene davanti a tutto: noi continuiamo a farlo e insieme a voi potremo superare questo momento”.