Sono centinaia gli agricoltori e gli allevatori giunti da tutta la regione in piazza Città di Lombardia a Milano, per lanciare il loro grido d’allarme contro l’invasione dei cinghiali che con l’emergenza Covid hanno trovato campo libero in spazi rurali e urbani, spingendosi sempre più vicini ad abitazioni e scuole fino ai parchi dove giocano i bambini.
In piazza Città di Lombardia, sotto la Regione, è presente anche una delegazione di Coldiretti Pavia, presente con decine di soci e guidata dal Presidente Stefano Greppi e dal Direttore Rodolfo Mazzucotelli. Insieme agli agricoltori pavesi anche tantissimi sindaci con la fascia tricolore provenienti da tutto il territorio pavese, insieme anche al Presidente della Commissione Agricoltura della Regione Lombardia Ruggero Invernizzi, al Consigliere regionale Roberto Mura, al Presidente della Provincia di Pavia Vittorio Poma e al Consigliere del Parco del Ticino Silvia Bernini.
“Gli animali selvatici – spiega Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all’interno dei centri urbani, dove razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone”. Un’emergenza nazionale che ha ormai oltrepassato il limite di guardia e che ha spinto gli agricoltori esasperati a scendere in piazza in contemporanea in tutta Italia, a partire da piazza Montecitorio a Roma.
Nel presidio di Milano, sotto la sede della Regione dove è stata allestita un’esposizione delle principali colture distrutte dai selvatici, al fianco degli agricoltori guidati dal presidente della Coldiretti Lombardia Paolo Voltini si sono schierati esponenti delle istituzioni e sindaci con i gonfaloni. Nella piazza piena di gente, si vedono cartelli con le foto degli incidenti provocati sulle strade e dei danni nelle campagne ma anche con scritte come “Noi seminiamo, i cinghiali raccolgono”; “Chiuso per cinghiali”, “Difendiamo il nostro territorio” e “Niente lockdown per i cinghiali”.