BRONI -È un piano di aiuti che tiene conto delle difficoltà affrontate da cittadini e imprese, e in particolare delle conseguenze dell’emergenza sanitaria, quello che l’amministrazione comunale si appresta ad approvare per compensare gli inevitabili rincari della tassa sui rifiuti. Per effetto del nuovo modello di calcolo del costo di gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, ora disciplinato dall’Autorità di Regolazione dell’Energia e dell’Ambiente (Arera), le tariffe della Tari per l’anno 2021 aumenteranno infatti di alcuni punti percentuali.
Nel prossimo consiglio comunale, convocato per lunedì, dovranno essere approvati il Piano economico finanziario (Pef) relativo alla gestione dei rifiuti, nonché tariffe, riduzioni tariffarie e regolamento della Tari. Pef che è stato redatto secondo una metodologia standard, prevista dalla legge, ed è soggetto, oltre all’approvazione da parte del consiglio comunale, alla definitivo via libera della stessa Arera.
Seguendo le disposizioni normative, il Comune di Broni ha dovuto adeguarsi a significative innovazioni, che incidono sulla determinazione delle tariffe: tra queste l’esenzione delle superfici produttive dei capannoni industriali, artigianali e agricoli dal pagamento della Tari, scelta legislativa operata a livello nazionale che si ripercuote sulla tassazione sui contribuenti che rimangono soggetti alla tassa. Va ricordato, infatti, che le tariffe devono necessariamente coprire per intero il costo del servizio. Quindi se per legge alcune categorie vengono esentate, le altre devono compensare tale riduzione: questa circostanza ha comportato, al pari delle nuove modalità di calcolo del Pef, l’incremento generico di alcuni punti percentuali della Tari.
Da qui la volontà dell’amministrazione comunale di Broni di varare un piano di aiuti, di rilevante impatto positivo, per le famiglie bisognose e per le categorie economiche più colpite dalle restrizioni dovute a Covid-19. Gli aiuti, fondati su riduzioni tariffarie specifiche, sono stati modulati in funzione delle penalizzazioni subite dai contribuenti.
Nel dettaglio: 1. Riduzione del 60%, equivalente a 7 mesi circa di servizio gratuito, da applicare all’intero importo (comprensivo della quota fissa e della quota variabile), per le utenze TARI delle seguenti attività: associazioni, impianti sportivi, alberghi, agenzie viaggi, ristoranti, pizzerie, bar, caffè, pasticcerie, attività di intrattenimento e divertimento (es. discoteche, night club, sale gioco); 2. Riduzione del 30%, equivalente a circa 4 mesi di servizio gratuito, a favore di commercio al dettaglio (eccetto: alimentari e carburanti), parrucchieri, barbieri, estetisti, tatuatori. 3. Riduzione del 15%, in considerazione del mese di lockdown, a favore di: uffici, attività artigianali (tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista), carrozzerie, autofficina, elettrauto, esposizioni, autosaloni, ortofrutta, pescherie, fiori e piante