Via libera alla riapertura con servizio al tavolo all’aperto di 8 agriturismi su 10 per un totale di quasi diecimila realtà con attività di ristorazione presenti nelle regioni gialle dove è boom di prenotazioni per la settimana del primo maggio, tradizionalmente dedicata dagli italiani a scampagnate e gite fuori porta. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti dell’entrata in vigore del decreto anti-Covid che prevede riaperture dal 26 aprile.
Nelle campagne – sottolinea la Coldiretti – ci si sta organizzando con la disposizione all’aria aperta dei tavoli ma secondo Campagna Amica c’è anche chi è pronto ad offrire agli ospiti la possibilità di cenare sotto gli uliveti in mezzo alle vigne che stanno germogliando oppure nell’orto per raccogliere direttamente la verdura.
Dal pranzo sul plaid con i piedi sull’erba, all’agri-aperitivo a bordo piscina o tra i filari fino alle balle di fieno nell’aia usate come sedie sono molte le proposte creative per la riaperture in piena primavera. Una stagione – sottolinea la Coldiretti – particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna per assistere al risveglio della natura con piante, fiori e uccelli migratori, ma anche delle attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie da portare in tavola.
La riapertura è molto attesa dopo che le chiusure a singhiozzo dall’inizio della pandemia hanno tagliato i redditi degli operatori agrituristici con perdite di fatturato stimate alla Coldiretti in 1,2 miliardi di euro. La cucina è l’attività più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi che conservano ricette della campagna tramandate da generazioni ma sono sempre più diffusi programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking e non mancano – continua la Coldiretti – attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici.
A preoccupare è invece il limite fissato per il coprifuoco alle 22 poiché – rileva la Coldiretti – gli agriturismi sono situati nelle aree rurali e ci vuole tempo per raggiungerli dalle città. Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – sottolinea la Coldiretti – i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Per scegliere il posto giusto il consiglio della Coldiretti è quello di rivolgersi su internet a siti come www.campagnamica.it senza dimenticare il passaparola tra parenti e amici che è sempre molto affidabile.
L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento” sottolinea Diego Scaramuzza presidente di Terranostra nel precisare che “nelle campagne italiane le distanze si misurano in ettari e non in metri”.
(Fonte www.coldiretti.it)