CASTELLETTO DI BRANDUZZO – L’apicoltura consiste nell’attività dell’allevamento delle api che producono alimenti molto importanti come il Miele e la Pappa Reale. Il ruolo dell’apicoltore consiste nel prendersi cura di questi simpatici insetti, fornire loro un riparo, del cibo e ovviamente raccogliere tutto ciò che le api producono. Yurik Daniel Melfi vive a Castelletto Po e da qualche anno, oltre alla sua principale attività di giardiniere, si è dedicato con passione all’apicoltura, tanto da farne un vero e proprio secondo lavoro. L’anno scorso da una cinquantina di “cassette” è riuscito a produrre 4 quintali di miele. “Ho cominciato cinque-sei anni fa quasi per gioco – ci racconta Yurik – Io e Alberto, un mio amico di Corana, siamo andati a Piacenza a visitare la più grande fiera di apicoltura d’Italia, inizialmente con molta curiosità e senza darci troppo peso. Invece, da quel giorno ci siamo appassionati così tanto al mondo dell’apicoltura che abbiamo deciso di dare vita a due attività partendo da zero. Incoraggiato anche da una mia conoscenza, mi sono fatto cedere due sciami di api e sono partito in questa bellissima avventura”.
“Il primo anno ho prodotto una decina di chili di miele ed è stata una grande soddisfazione, perché all’inizio era più che altro una scommessa. Il secondo anno, invece, da sette cassette sono riuscito a produrre 70 chili e allora l’avventura si è trasformata in un un lavoro che necessita di continui aggiornamenti, perché non si smette mai di imparare.. Ho cominciato a informarmi sempre di più, tramite internet, contattando e confrontandomi con gli apicoltori più importanti della zona, ho partecipato a seminari dedicati (una volta siamo andati fino a Como!) e con il mio collega ci siamo addentrati sempre di più in questo mondo stupendo. Le nostre rispettive ‘aziende’ sono cresciute, incentivate anche dalla nostra amicizia e collaborazione: abbiamo iniziato a fare selezione dei fiori, cosicché da poter offrire ottimo miele di acacia, di castagno, di tiglio e di millefiori, prodotti tipici della nostra zona, e dalle due ‘cassette’ iniziali sono arrivato all’attuale settantina e a produrre 4 quintali di miele all’anno”.
Su internet, e non solo, spesso si legge della teoria che se scomparissero le api, gli esseri umani si estinguerebbero nel giro di pochi anni, perché la morte di questi insetti causerebbe la distruzione dell’intero ecosistema, portando alla scomparsa di fiori e piante: senza la fotosintesi clorofilliana, necessaria alla produzione di ossigeno, non ci sarebbe più vita sulla Terra. C’è, quindi, un forte legame fra apicoltura, ecologia e salvaguardia dell’ecosistema? “Qualcuno dice che a teorizzare questa previsione fu Albert Einstein, ma chiunque l’abbia fatto potrebbe aver ragione. I problemi ambientali, soprattutto quelli legati al mondo dell’agricoltura, ricadono inevitabilmente sul mondo dell’apicoltura, perché l’uso di pesticidi nei momenti di fioritura danneggiano chiaramente il micro-mondo delle api che stanno bottinando sui fiori”.
“Al di là che certe cose non andrebbero fatte a livello di divieti, anche se non ci sono controlli in merito, ci vorrebbe un po’ più di rispetto soprattutto verso la natura. Io che sono anche giardiniere, potrei fare ogni tipo di trattamento possibile su piante e giardini, ma cerco sempre di risolvere in altre maniere, anche per sensibilizzare i miei clienti sul tema ecologico. D’altronde, se andiamo indietro nel tempo di 40-50 anni, i nostri nonni non trattavano mica chimicamente gli alberi da frutta come oggi. Anche la questione climatica è molto importante ed è uno degli aspetti principali dell’apicoltura. Può capitare, ad esempio, che se a maggio venisse giù una gelata, si brucerebbe tutta la fioritura dell’acacia e chiaramente il raccolto ne risentirebbe. Adesso ci sono i mandorli in fiore, ma il problema sono le gelate notturne e se le api non impollinano, allora bisogna nutrirle, sennò non vanno avanti nel loro naturale percorso”.
Quanto è grande in termini di ore, giorni e sacrifici il lavoro che svolge come apicoltore? “Dietro all’apicoltura c’è un lavoro enorme. Molti storcono il naso quando sentono che il prezzo di un barattolo di miele viene 5 euro l’uno, perché lo reputano eccessivo. Quel prezzo è spesso un sacrificio per noi apicoltori. A parte che ogni anno i raccolti possono avere rese molto diverse, poi c’è la pazienza e la fatica di stare dietro all’arnia fino ai mesi di luglio o agosto, spesso sotto il sole cocente. Senza dimenticare tutta l’amorevole cura verso questi insetti: quando io trovo un’ape fuori casa un po’ tramortita, le metto vicino acqua e zucchero, per cercare di farla riprendere; quando vado a sistemare le arnie faccio molta attenzione a non uccidere nessun insetto; e quando qualcuno ce l’ha su con le api perché è stato punto, io spiego loro che è stata una vespa a pungerli e non un’ape, perché le api non si allontano così tanto dagli alveari e non pungono gli esseri umani, a meno che non sentono che il loro alveare è in pericolo”.
“Infine, c’è il discorso degli antifurti, perché comunque c’è sempre da mettere in preventivo, anche se a me fortunatamente non è mai successo, il rischio che rubino le cassette di api, magari già pronte a produrre miele, che di solito sono incustodite in mezzo alla campagna. Insomma, dietro ai 5 euro a vasetto c’è un insieme di accorgimenti che vanno ben oltre l’astrazione del prezzo. Infine, voglio ricordare che servo un prodotto garantito al 100% ‘Made in Italy’, coltivato nelle nostre terre e tutto al naturale, senza uso di sostanze edulcoranti. Appena si potrà, vorrei organizzare dei piccoli tour per invitare le persone a venire a vedere tutto il mondo che c’è attorno all’apicoltura. Vorrei condividere con gli altri il mio amore per le api: so di far del bene alla Natura e di questo ne sono davvero felice”. Yurik vende miele al dettaglio, direttamente a casa sua oppure tramite consegne a domicilio nella nostra zona. Per info e contatti telefonare al 3452290064 oppure scrivere una mail a yurikmelfi@gmail.com.