VOGHERA – All’Ospedale Civile di Voghera, il primo intervento di chiusura di un’auricola sinistra. La procedura, eseguita dai dottori Fabrizio Giofrè e Gaetano Pietro, è ora entrata nella pratica comune del reparto di Cardiologia della struttura, diretta a Pietro Broglia. La chiusura dell’auricola sinistra è un intervento indirizzato ai pazienti con fibrillazione atriale, alto rischio di ictus e controindicazione alla terapia anticoagulante e/o alto rischio di sanguinamento.
La fibrillazione atriale è l’anomalia più comune del battito cardiaco e rappresenta un importante e riconosciuto fattore di rischio di ictus, determinando un rischio di formazione di trombi all’interno del cuore, che possono embolizzare e raggiungere le arterie del cervello occludendole e provocando, in questo modo, l’ictus cerebri. Nello specifico più del 90% dei trombi originano nell’auricola sinistra, che è una sorta di appendice dell’atrio sinistro, una delle 4 cavità del cuore.
Attualmente il trattamento più efficace per la prevenzione dell’ictus è la terapia anticoagulante. Sebbene sia provata la sua efficacia, tale terapia è associata al rischio di effetti collaterali, il più importante dei quali è sicuramente l’emorragia cerebrale o gastro intestinale. L’occlusione dell’auricola sinistra, riduce il rischio di ictus in assenza di terapia anticoagulante nonostante la presenza di fibrillazione atriale. Questa procedura consente di eliminare il trattamento con anticoagulanti a vita, e risulta essere vantaggiosa, quindi, per i pazienti considerati ad alto rischio di ictus per i quali la terapia anticoagulante sia risultata inefficace o sia controindicata.
L’intervento viene eseguito dall’equipe dei cardiologi interventisti, in sedazione o anestesia generale. La tecnica di impianto vede il cardiologo guidare la protesi nel cuore attraverso un tubicino flessibile, un catetere, inserito nella vena femorale all’altezza dell’inguine. Il cardiologo ecografista misura l’imbocco dell’auricola sinistra avvalendosi dell’ecocardiografia transesofagea e sceglie la protesi adatta. Attraverso la puntura transettale, che permette di arrivare all’atrio sinistro, il dispositivo viene posizionato all’imbocco dell’auricola, poi viene sottoposto ad una serie di test per valutarne la stabilità e l’efficacia di occlusione, dopodiché viene rilasciato. La durata della procedura è di circa 45
minuti.
La prima procedura è stata eseguita su una donna di 65 anni, affetta da fibrillazione atriale, che è stata dimessa dopo 48 ore di osservazione senza alcun problema. Il dispositivo utilizzato per chiudere l’auricola è composto da materiali che si trovano in numerosi dispositivi medici, come ad esempio gli stent coronarici, ed è costituito da una gabbia di Nitinolo (una lega derivata dal Nichel) autoespandibile, che una volta rilasciata dal cardiologo all’interno dell’auricola si adatta alla morfologia di questa, costituendo un vero e proprio divisorio tra l’auricola e l’atrio sinistro, che risulterà completamente schermato. Sarà impossibile quindi che coaguli di sangue passino nella circolazione.