BRONI – Un’ordinanza per richiamare i proprietari di cani più indisciplinati al rispetto delle regole di igiene e decoro urbano: il provvedimento, che risponde al diffuso problema delle deiezioni canine presenti su vie e marciapiedi della città, è stato firmato in questi giorni dal sindaco Antonio Riviezzi. Ai possessori di cani si chiede di osservare disposizioni relative alla pulizia del suolo pubblico, nonché degli edifici e dei beni privati, evitando quanto più possibile che gli animali sporchino strade, muri di affaccio degli stabili, recinzioni, auto o altri mezzi in sosta, con particolare attenzione alle soglie di ingresso dei fabbricati e alle bocche di areazione dei piani interrati.
È inoltre previsto l’obbligo di lavare immediatamente le deiezioni liquide, dotandosi di adeguati contenitori di acqua. Questi dovranno essere esibiti ad ogni eventuale richiesta degli organi accertatori (vale a dire Polizia Locale, Servizio Volontario di Vigilanza Ecologica o qualsiasi ufficiale di polizia giudiziaria abilitato a questo tipo di controllo), così come il sacchetto o altro mezzo idoneo alla raccolta delle deiezioni. Esclusi dalle prescrizioni dell’ordinanza i non vedenti conduttori di cani guida e in generale tutte le persone diversamente abili, oltre alle unità cinofile delle forze dell’ordine nell’esercizio delle loro funzioni.
«Nonostante i raccoglitori e i dispenser dislocati in diversi punti del territorio municipale – afferma il sindaco Riviezzi – il problema delle deiezioni animali continua a persistere, complice l’inciviltà di individui evidentemente poco sensibili al tema del decoro. Purtroppo gli uffici comunali continuano a ricevere segnalazioni da parte di cittadini esasperati da questa situazione, che molto spesso si concretizza direttamente davanti agli ingressi delle loro case. Come amministrazione non siamo disposti ad accettare che il menefreghismo di alcuni, di certo una piccola quota dei possessori di cani, si ripercuota sull’intera collettività. Ecco le ragioni che mi hanno spinto ad emettere un’ordinanza ad hoc, il cui mancato rispetto comporterà l’erogazione di sanzioni come stabilito dalla normativa vigente». La direttiva di riferimento è l’articolo 7 bis del “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, che prevede multe fino a 500 euro per chi non rispetta i regolamenti comunali e provinciali.