Cento chilometri e oltre 700 torrentelli finiscono in una mappa digitale della Comunità montana dell’Oltrepò pavese

VARZI – Cento chilometri ed oltre 700 reticoli idrici minori passano in digitale grazie al protocollo d’intesa siglato tra la Comunità montana dell’Oltrepo e l’Aipo. Dunque dalla carta al digitale per migliorare e snellire la programmazione della difesa del suolo dell’ente montano: è questo il primo risultato raggiunto grazie all’aggiornamento ed integrale digitalizzazione dei reticoli idrici minori. Da Dicembre 2020, dopo alcuni mesi di lavoro sul campo, i fossi, corsi d’acqua e canali dell’Alto Oltrepo sono stati interamente digitalizzati e regolamentati dalla Comunità montana, in collaborazione con i Comuni dell’Alto Oltrepo e l’Agenzia interregionale fiume Po’, così da permettere un costante e continuativo monitoraggio del territorio e costruire un piano pluriennale di prevenzione, manutenzione e valorizzazione della risorsa idrica in quest’area. Un importante risultato raggiunto nell’ambito del protocollo d’intesa tra Comunità montana e Aipo che, in sinergia con la Regione, ha permesso la mappatura completa e informatizzata dei reticoli idrici minori di tutti i 18 Comuni dell’Oltrepo che era ormai vetusta e scarsamente fruibile nonché la costruzione di un regolamento unitario di polizia idraulica così da rendere uniforme modalità e tipologie di interventi da parte di tutti i Comuni che attraversano l’Appennino Lombardo. L’individuazione e digitalizzazione di oltre 700 reticoli minori ha garantito l’aggiornamento di un reticolo composto da oltre 100 chilometri di corsi d’acqua su tutti i 18 Comuni appartenenti alla Comunità montana che sta già garantendo una coerenza tra le priorità di intervento e la programmazione pluriennale territoriale per la difesa del suolo. “Siamo convinti ed i primi risultati ci stanno dando ragione – commenta il presidente dell’ente montano di Varzi, Giovanni Palli – che questa modalità di operare della Comunità montana in stretta sinergia con enti di alto profilo istituzionale e tecnico permette di raggiungere risultati importanti e, in alcuni casi, delle vere e proprie innovazioni. La conclusione di tale fase di lavoro garantirà anche l’aggiornamento e l’adozione di un regolamento di polizia idraulica unico ed omogeneo su tutti i Comuni della Comunità montana tale da permettere modalità omogenee di controllo e di intervento da parte del nostro ente. L’imponente lavoro portato avanti – rilancia Palli – ci permette fin d’ora di porre le basi per una gestione intercomunale della difesa del suolo volta a contrastare il dissesto idrogeologico”.

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