VARZI – Simona Guioli, direttrice del Museo di Scienze Naturali di Voghera interviene sulla tematica legata alla presenza del lupo in Oltrepo Pavese. “Quello del lupo in Oltrepò non è un arrivo, ma un ritorno, infatti la sua presenza è testimoniata in epoca storica, fino al secolo scorso. -spiega Simona Guioli – Lo spopolamento e il ritorno a un ambiente più selvaggio ha fatto si che il lupo trovasse un contesto ottimale per il suo ritorno. Dalle popolazioni del centro Italia, alcuni capi sono risaliti lungo l’Appennino e creando popolazioni stabili. Nelle nostre zone ormai la presenza è attestata da alcuni decenni. Le popolazioni di lupo appenninico hanno raggiunto anche l’arco alpino, fino ad ibridarsi con le popolazioni di lupo già presenti”.
“Si quantificano circa 4/6 popolazioni nel nostro territorio che ovviamente si sommano, ma anche mischiano con quelle segnalate per le province vicine – continua Simona Guioli – Quella presente in Oltrepò è la varietà appenninica. Distinguibile ad esempio per le fasce più scure sulle zampe e per la taglia più ridotta rispetto a quella europea della quale è sottospecie. Il lupo è un animale estremamente elusivo e non sono testimoniati in epoca recente attacchi verso l’uomo per quanto riguarda la varietà presente in Italia. E’ una specie protetta e importante per l’equilibrio ecologico di un territorio, essendo per altro all’apice della catena alimentare, ma ovviamente rappresenta un problema per gli allevatori”.
“Va quindi predisposto un piano di gestione e di tutela, anche con incentivi e indennizzi. – conclude Simona Guioli . Nelle regioni dove questo animale è presente da molto tempo questi piani sono già attivi da tempo, ma ovviamente nel nostro territorio non è così visto il suo ritorno relativamente recente. Dall’altra invece per gli agricoltori può essere un valido alleato in quanto la sua dieta incide sulla presenza di ungulati e altri mammiferi come le lepri, dannosi per le coltivazioni sia di seminativi sia a frutteto”.