BRALLO DI PREGOLA – Si trova lungo la “Via del Sale” (un intreccio di sentieri che collegano Varzi con il litorale ligure), nell’estremità inferiore dell’Oltrepo Pavese, sospeso nella natura incontaminata e nel tempo. Si tratta di Rovaiolo Vecchio, uno dei tanti paesi “fantasma” (cioè completamente disabitati) che ci sono in Italia, l’unico che c’è in tutta la provincia di Pavia. Situato nel comune di Brallo di Pregola, è posto sulle pendici del monte Lesima e lungo la valle del torrente Avagnone, un affluente del fiume Trebbia. Di toponimo celto-ligure (“Arvaiora”), Rovaiolo presumibilmente già nell’Alto Medioevo (ma forse addirittura in epoca longobarda) era noto ai viandati, ai pellegrini e ai mercanti che dovevano raggiungere i porti genovesi e che qui si fermavano per ristorarsi.
Le dozzine di case in pietra sono state sfollate nel 1960, quando si temeva che l’erosione del torrente avrebbe provocato una frana sul villaggio. Gli abitanti emigrarono sull’altro versante della vallata, e lungo la strada provinciale 186 (Brallo – Ponte Organasco) fu edificata l’attuale Rovaiolo Nuova. La frana non ci fu mai e Rovaiolo Vecchio è diventato un museo a cielo aperto: case in pietra, un vecchio forno, una fontana con abbeveratoio, cantine e stanze dove si possono trovare ancora letti, sedie, mensole e oggetti appartenuti al passato (posate, pentole, piatti, ecc.). Purtroppo, il degrado e l’incuria hanno fatto cadere qualche soffitta e alcune abitazioni sono diroccate.
Nonostante ciò, l’atmosfera resta comunque magica e spettrale, e una visita al “paese fantasma” dell’Oltrepò Pavese è sicuramente consigliata. Posto a 500 metri sul livello del mare, si può raggiungere soltanto con una bella camminata. Da Rovaiolo Nuova c’è una strada sterrata che scende fino al torrente Avagnone. Sul ponte (transitabile solo a piedi o in bicicletta) si possono ammirare le Cascate di Sant’Ettore, alcuni piccoli salti d’acqua che l’Avagnone compie proprio in questo punto e che rappresentano una delle pochissime cascate fluviali presenti su tutto il territorio pavese. Sull’altra sponda inizia il ripido sentiero che conduce fino alla vecchia Rovaiolo.