VERRUA PO – Siamo ancora al punto di partenza, esattamente come un anno fa. Quando sulle pagine del nostro giornale (allora ancora cartaceo), al culmine di una situazione stradale davvero non più sostenibile, il Presidente della Provincia Vittorio Poma prometteva che in primavera sarebbe partito un gigantesco piano asfaltature su tutto il territorio. Il piano asfaltature c’è stato, le principali arterie viarie sono state messe a posto dopo molti anni in cui versavano in stato di usura. Ma quelle secondarie? Dove finisce la competenza dell’amministrazione provinciale e inizia quella dei Comuni? La foto allegata ritrae un tratto di strada arginale del fiume Po fra Verrua e Mezzanino (S.P. 15). Più che buche, sono voragini. Un automobilista avanza letteralmente a passo d’uomo, si ferma, abbassa il finestrino e sorridente dice: “Più che una strada è un campo minato!”. Meno male che la butta sul ridere. Ma sicuramente non tutti la prenderanno così. La strada arginale collega il centro di Verrua (1300 abitanti) alla statale Bronese verso Pavia. Un’indispensabile via per raggiungere il capoluogo di provincia e, oltre, quello lombardo. Una ventina d’anni fa circolarono voci di un maestoso progetto di riqualificazione dell’intero tratto arginale da Bressana Bottarone fino al Ponte della Becca, una sorta di “variante Sud” di Pavia. L’idea prevedeva l’allargamento della sede stradale, un’asfaltatura a dovere e la riqualificazione di tutti gli incroci. Non se ne fece nulla e oggi la strada dell’argine versa in critiche condizioni.
Verso Rea la situazione è addirittura peggiore. La strada potrebbe costituire una comoda “circonvallazione” all’agglomerato urbano, ma è quasi meglio scendere e attraversare le vie del centro paese. Sull’argine si va a rilento, schivando a zig-zag tutti i “crateri”. Per uscire da Rea e da Verrua verso la ex Statale Bronese si potrebbe percorrere, in alternativa all’argine, la S.P. 13, che taglia da Campanina e Maccabruna (Mezzanino). Niente da fare. Lungo questa strada sono stati messi nuovi di zecca i segna-chilometri verticali con tanto di indicazione del numero di strada: forse era meglio spendere i fondi a disposizione per asfaltare alcuni punti particolari, dove buche e baratri impediscono una normale viabilità. Si raggiunge finalmente la SS 617, ma i guai non finiscono sulle ex statali che scorrono nel nostro territorio. Poco più in direzione sud-ovest, all’imbocco del raccordo Casteggio-Voghera, i primi tratti sono da incubo: ancora buche e smagliature nell’asfalto. La strada fu concepita negli anni ’90 come allungamento veloce della S.S. 35 in direzione di Voghera, Genova e Alessandria: diventando poi tangenziale del capoluogo oltrepadano, finisce per innestarsi sulla S.S. 10 a poche centinaia di metri dal confine piemontese. Seppur si tratti di una dei più importanti assi viari della zona non ha mai avuto vita facile in termini di manutenzione stradale. Buche, tratti dissestati e in passato pure i suoi sottopassi allagati dopo abbondanti piogge. Serve più asfalto e decisamente più manutenzione.