VOGHERA – A guardare i pochi collegamenti ferroviari internazionale di oggi (per lo più gestite da società estere) non sembra vero che una volta dall’Italia si poteva raggiungere in treno ogni punto d’Europa: da Barcellona a Budapest, dalla Jugoslavia ad Amburgo, da Amsterdam a Parigi, da Praga a Bucarest. Non serve tornare indietro a tempi troppo lontani per ritrovare linee dirette che collegavamo comodamente il nostro Paese con il resto del continente: bastano solo una ventina d’anni. Dall’inizio del millennio in corso, infatti, una serie di fattori – soprattutto la concorrenza dei sempre più economici e diffusi voli aerei “low cost”, ma anche la scarsa volontà di Trenitalia di mantenere i servizi di fronte all’esigenza del profitto – hanno ridimensionato all’osso le vecchie direttrici che ci portavano in Europa.
Anche la nostra Milano-Genova era importante a livello internazionale e sia a Pavia che a Voghera fermavano treni che andavano verso svariate destinazioni europee. Nelle nostre città fino alla fine degli anni Ottanta c’era un collegamento diretto con Amsterdam: era un treno “periodico”, cioè che si effettuava solo in determinati periodi dell’anno o in taluni giorni della settimana, ma resta il fatto che di sera si partiva dalla nostra provincia e senza alcun cambio il mattino successivo si raggiungeva la meravigliosa città dei tulipani. Il collegamento esisteva dagli anni Settanta e ancor prima, seppur con un percorso leggermente diverso (Colonia-Ventimiglia), addirittura da metà del secolo scorso.
Negli anni Ottanta c’era anche un collegamento giornaliero per Bordeaux, capoluogo della Gironda che si affaccia sull’Oceano Atlantico. Il treno partiva alle 12:45 da Pavia e alle 13:00 da Voghera. Gran parte delle carrozze si fermavano al confine di Ventimiglia, ma alcune proseguivano per il sud della Francia e alla mattina successiva arrivavano a destinazione. Stesso meccanismo, sempre in notturna, con Monaco di Baviera: uno degli ultimi treni giornalieri (allora si chiamavano “diretti”) provenienti dalla Liguria aveva alcuni vagoni che si agganciavano all’espresso Milano-Monaco delle 22:15.
Dopo la soppressione dell’Eurocity per Dortmund (che fermava a Pavia alle 10:15 sul finire degli anni ’80), vennero istituiti una coppia di treni internazionali a lunga percorrenza: Stoccarda – La Spezia e Basilea – Nizza. Si effettuavano ogni giorno e le partenze per la Germania erano da Voghera alle 13:08 e da Pavia alle 13:25 – esattamente un’ora più tardi passava, invece, il “Riviera dei Fiori” per il Canton Basilea. Questi treni sopravvissero fino a una dozzina di anni or sono, ma con numerosi tagli e limitazioni (prima a Sciaffusa, poi a Zurigo, poi a Milano, ecc.) che portarono praticamente alla loro soppressione. L’Eurocity per Marsiglia circolava giornalmente alla mattina (7:35 da Pavia e 7:50 da Voghera), ma fu tolto (dopo alcune limitazioni a Nizza) definitivamente verso la fine degli anni Novanta. I collegamenti con Costa Azzurra e Svizzera di recente sono stati ripristinati, ma solo grazie alla Thello (azienda di diritto francese che gestisce i servizi ferroviari fra Italia e Francia) e alle Ferrovie Federali Svizzere.
Anni fa (fino a tre lustri or sono) c’era un collegamento diretto anche con la Spagna: si effettuava solo nel periodo estivo, da luglio a fine agosto, tutti i giorni, partiva da Milano Porta Garibaldi e fermava a Pavia alle 19:46. Il capolinea (la mattina successiva) era Port-Bou, la prima cittadina spagnola oltre la frontiera, perché le ferrovie iberiche hanno sia uno scartamento diverso fra le rotaie che un cambio di tensione elettrica differente rispetto alle nostre ferrovie. A Port Bou si scendeva e dallo stesso marciapiede partiva il treno spola per Barcellona. Solo il “TrenHotel Salvador Dalì” – un treno delle RENFE che percorreva la linea Milano – Torino – Lione -Barcellona – possedeva un meccanismo tale da riuscire a by-passare lo scartamento ridotto spagnolo; tuttavia, anche quel collegamento è stato cancellato dopo il 2012.
Un paragrafo a parte merita il “Riviera Express”, nome di molte relazioni internazionali attive fin dai primi anni del Novecento fra l’Europa continentale e la riviera ligure. Negli anni ‘30 identificava il treno Berlino-Ventimiglia, più tardi divenne il già citato Amsterdam-Ventimiglia, mentre nell’ultimo decennio del ventesimo secolo fu il soprannome della coppia di espressi notturni (1204 e 1205) che circolavano fra Colonia e Livorno – dal 2010, invece, si chiama così il treno delle ferrovie russe che effettua relazione fra Nizza, Milano e Mosca. Il Livorno – Koln passava da Pavia alle 23:20 e arrivava in Renania la mattina dopo, undici ore più tardi.
Un’ultima curiosità: perfino la piccola stazioncina di Bressana Bottarone (in passato importante scalo verso l’Oltrepò orientale) ebbe i suoi momenti di gloria a livello internazionale: l’orario ferroviario ufficiale del gennaio 1949 riporta che oltre a Voghera e a Pavia il diretto notturno 172 Genova-Zurigo (con carrozze per Basilea) si fermava anche nella stazione di Bressana alle ore 20:45. Tempi più pionieristici e viaggi più avventurosi, ma sicuramente più romantici dei freddi spostamenti di oggi basati tutti su app e ‘click’ su alienanti telefoni cellulari.