ZAVATTARELLO – “A Zavattarello non c’è alcun focolaio di Covid. Venite pure nel nostro borgo per vivere una giornata immersi tra storia e natura”. Sembra uno slogan quello di Simone Tiglio, sindaco di Zavattarello. Dopo che si è diffusa la notizia di un migrante ospite del centro di accoglienza della Moline che è risultato positivo al Coronavirus, il paese, che in questi giorni era popolato da molti turisti, nel giro di pochissime ore si è spopolato.
Zavattarello tra febbraio e aprile è stato uno dei comuni maggiormente colpiti dalla diffusione del Coronavirus tanto da contare oltre dieci decessi in neppure due settimane. Una situazione che era stata definita dallo stesso primo cittadino “drammatica”. Ora nel piccolo centro montano dell’alta Val Tidone torna l’incubo Coronavirus dopo il focolaio divampato nel centro della frazione Moline che da oltre cinque anni è diventato punto di riferimento da parte di alcune cooperative che si sono susseguite per dare sempre maggior linfa a questo centro per l’accoglienza che vede migranti provenienti da Nigeria, Gambia, Malì e Costa D’Avorio.
Ma Tiglio vuole rincuorare prima di tutto gli abitanti e poi i turisti. “Ad oggi non risulta esserci alcun residente malato di Coronavirus – dice subito il primo cittadino -. La notizia di un focolaio che si sarebbe sviluppato all’interno del centro accoglienza della frazione Moline ha provocato un’ingiustificata paura sia nei residenti che nei potenziali turisti”.
E Tiglio spiega. “Il problema del Coronavirus è ancora attuale come lo è in tutto il mondo e purtroppo non ne siamo stati esenti neppure noi. Anzi ne siamo stati profondamente colpiti da questa malattia ma il danno ancora maggiore che può esserci arrecato deriva da notizie infondate che sono arrivate come un fulmine a ciel sereno a ferragosto”. Il sindaco di Zavattarello ricostruisce l’accaduto.
“C’è un centro profughi controllato dalla Prefettura e vigilato quotidianamente dalle forze dell’ordine che voglio ringraziare. In particolare nella figura del comandate di stazione di Zavattarello Mauro Zunino e del maggiore capitano di Voghera, Giuseppe Pinto nonché il vice prefetto Salvatore Gengaro che hanno seguito l’evolversi della vicenda sin dall’inizio oltre alla dottoressa Mara Azzi dell’Ats di Pavia che ha avuto la sensibilità di avvisare il sottoscritto dieci minuti dopo aver saputo della positività di un profugo”.
“L’Ats si è subito attivata per eseguire tamponi a tutti gli ospiti della struttura di accoglienza e già il giorno dopo – continua Tiglio – abbiamo potuto appurare che vi era solo un migrante positivo mentre tutti gli altri erano negativi. La struttura è stata posta subito in quarantena. Il profugo risultato positivo e quelli che vivevano con lui in tutti questi giorni sono controllati dalle forze dell’ordine che stanno garantendo la sorveglianza dell’immobile per evitare che chi non può uscire in realtà vada in giro”. Simone Tiglio conclude: “Da sindaco mi sento tranquillo rispetto al fatto che la nostra comunità è al momento al riparo dal pericolo di nuovi focolai e invito tutti coloro che ne avessero voglia di recarsi a Zavattarello per una piacevole giornata di esperienze a contato con la storia e con la natura”.