GODIASCO – Oltre 300 mila euro per le frane, 170 mila euro per la manutenzione degli immobili comunali e 200 mila per la messa in sicurezza di marciapiedi e strade. Il consiglio comunale di Godiasco andato in scena nei giorni scorsi ha approvato all’unanimità una lunga serie di opere pubbliche che verranno realizzate nel corso dell’anno. La seduta che ha visto l’assenza di tre dei quattro consiglieri di minoranza, per l’opposizione era presente solamente Alberto Bina, ha prima di tutto approvato il conto consuntivo che chiude con un avanzo di amministrazione di 440 mila euro.
“Gran parte di questi fondi verranno utilizzati per opere che saranno eseguite nel corso di quest’anno -spiega il sindaco di Godiasco Salice Terme Fabio Riva -. Con un fondo di 170 mila euro provvederemo alla manutenzione di immobili comunali oltre alla realizzazione di un nuovo parco giochi destinato ai bambini a Salice Terme, nell’area verde posta tra via Marconi e via Stoppani. Mentre 50 mila euro, con fondi arrivati dal ministero, provvederemo alla manutenzione del tetto del comune. Con 200 mila euro che ci sono stati stanziati dalla Regione abbiamo invece in programma la messa in sicurezza di marciapiedi, strade e l’asfaltatura di alcune vie comunali”.
La parte del leone la faranno sicuramente le opere riguardanti il dissesto idrogeologico per il quale il comune di Godiasco ha messo a bilancio 330 mila euro. “Cento mila euro arrivati dalla Regione serviranno per il risanamento della frana di Piumesana – spiega il sindaco Riva – che è interessato alla strada che porta a Porta a Ponte Nizza. La stessa cifra è stata stanziata sempre dalla Regione per far fronte alla frana di San Giovanni i cui lavori sono appena conclusi. Dovremo invece accendere un mutuo di 130 mila euro per far fronte alla frana verificatasi nella zona Alta Collina in località Casa Bedaglia”.
Capitolo a parte per le tasse. Per tre mesi sono state esentate le attività commerciali che sono rimaste chiuse durante il periodo d’emergenza Covid 19 dal pagamento della Tari. “Le attività che hanno chiuso non pagheranno la Tari per tre mesi al posto dei due di chiusura – dice ancora Riva – sia per la parte fissa che per quella variabile.